Camorra/ Card. Sepe: Chi uccide è un cadavere che cammina
“Condannati a morte certa da voi stessi, da noi no indulgenza”
Napoli, 9 nov. (TMNews) – “Siete i veri sconfitti, cadaveri che camminano, condannati a morte certa da voi stessi, sapendo che chi semina vento raccoglie tempesta”. Queste le parole rivolte a chi commette omicidi e delinque dall’arcivescovo di Napoli, cardinale Crescenzio Sepe, nel corso del suo intervento che ha chiuso la fiaccolata ecumenica organizzata nel capoluogo campano in ricordo delle vittime innocenti della criminalità organizzata. Un corteo silenzioso, partito da piazza Carità e che si è concluso nella galleria Umberto I dopo aver attraversato via Toledo. Un appuntamento al quale hanno preso parte, non solo cittadini, ma anche i rappresentanti delle chiese protestanti, di quelle ortodosse, della comunità ebraica, di quella islamica e buddista di Napoli.
“Sappiate che da parte nostra non ci può essere alcuna indulgenza – ha aggiunto il cardinale – siamo su sponde distinte e distanti, finché rimanete sotto il tunnel della violenza e della morte. Questa Napoli, questa società, questa umanità non vi appartiene perché voi siete altro – ha proseguito il presule rivolgendosi ai camorristi – avete scelto di stare contro i vostri fratelli, contro l’umanità, contro la legge, contro quei valori che sono alla base di ogni persona umana della nostra stessa civiltà”. Per Sepe chi commette delitti viene definito “seminatore di violenza e di morte”, “rimanete nelle tenebre, vi nascondete perché avete paura mentre dovreste piuttosto avere vergogna di voi stessi e dei vostri comportamenti. Sfuggite alla luce del giorno perché avvertite il peso delle vostre colpe gravissime e non avete il coraggio di stare tra la gente”.