Diffamazione/ Relatore Berselli: Credo ddl sia su binario morto
“Sallusti non eviterebbe carcere. E’ un voto contro la stampa”
Roma, 13 nov. (TMNews) – La riforma della diffamazione a mezzo stampa è “su un binario morto”. Se ne è detto convinto il relatore del provvedimento, Filippo Berselli (Pdl), dopo il voto segreto dell’aula del Senato che ha approvato un emendamento della Lega che reintroduce la pena del carcere per i giornalisti. Si tratta di una soluzione che, pur essendo diversa dall’attuale normativa, “non sarebbe utile ad evitare il carcere” al direttore del Giornale Alessandro Sallusti, condannato in via definitiva a 14 mesi di reclusione, il caso che ha motivato l’impegno del Parlamento sul tema.
“La capigruppo non può certo rimandare il testo in commissione per un nuovo esame”, ha osservato Berselli. L’esponente azzurro si è detto sorpreso della rottura dell’accordo politico fra i principali gruppi raggiunto “non solo sul nuovo testo, ma sugli emendamenti per l’aula: avevo dato parere favorevole a sei su trentaquattro, consultando Pdl e Pd”. A suo giudizio “sono esplose le tensioni latenti nell’aula, si è trattato – ha commentato Berselli – di un voto trasversale contro la stampa” ma, ha aggiunto, “un voto di pancia e non di cervello, perché a questo punto rimarrà la norma attuale che non tutela il diffamato, mentre nel mio testo la rettifica era centrale”.