Mali/ Donne imbracciano le armi per vendicarsi contro i Tuareg
Sono 42 e fanno parte della forza paramilitare Ganda Koy
Roma, 23 nov. (TMNews) – “Hanno fatto a turno”, ha raccontato Barka Dicko, sistemandosi il Kalashnikov sulla camicia. “Uno di loro mi ha puntato la pistola, mentre l’altro stuprava mia nipote. Aveva 13 anni… Ha urlato fino a quando non è svenuta”. Dopo quel 7 aprile, Dicko ha deciso di imbracciare le armi per vendicarsi e oggi guida un gruppo di 42 donne che fa parte della forza paramilitare filo-governativa Ganda Koy. “Facciamo tutto quello che fanno gli uomini – ha sottolineato – e ci occupiamo anche del cibo”.
Tra marzo e aprile, ribelli tuareg e islamici hanno conquistato il nord del Paese. Secondo Dicko, gli uomini che hanno stuprato la nipote erano tuareg del Movimento nazionale per la liberazione dell’Azawad (Mnla), i primi a lanciare la rivolta contro Bamako nel nord e poi sopraffatti dagli islamici.
La maggior parte degli uomini e delle donne di Ganda Kay, che conta circa 800 unità, è di etnia Songhais e Fulani, neri, ed è assetata di vendetta contro i bianchi tuareg del nord. Zeinab Maiga, 22enne di Gao, sognava di diventare insegnante prima di essere costretta a fuggire: “Ho un messaggio per l’Mnla e tutti gli altri gruppi del nord. Anche se ci saranno negoziati, anche se tutti accetteranno un accordo di pace, se metto le mani su uno di loro gli taglio la gola e la testa”.(segue)