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Governo/Spread s'impenna,Borsa crolla,Vescovi:in malora sacrifici
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Governo/Spread s’impenna,Borsa crolla,Vescovi:in malora sacrifici

Governo/Spread s’impenna,Borsa crolla,Vescovi:in malora sacrifici
Alfano: non siamo stati noi a drammatizzare. Btp-Bund oltre 350


Roma, 10 dic. (TMNews)
– Dopo lo spread, anche la risposta dei
mercati azionari alle dimissioni annunciate dal premier Mario
Monti non si è fatta attendere. Piazza Affari ha aperto in
ribasso dell’1,95% a 15.388 punti, per poi ulteriormente ampliare le perdite fino a cedere il 2,3%. Il differenziale tra Btp e Bund decennali ha sfondato la soglia dei 350 punti base, toccando quota 352, con il rendimento del decennale italiano balzato al 4,78%. E fioccano le polemiche sull’effetto delle dimissioni di Monti e delle responsabilità. “Non si può mandare alla malora i sacrifici di un anno” e “ciò che lascia sbigottiti è l’irresponsabilità di quanti pensano a sistemarsi mentre la casa sta ancora bruciando”, ha affermato una intervista al “Corriere della Sera” il presidente della Cei, cardinale Angelo Bagnasco che si dice preoccupato per la “tenuta del nostro paese e la coesione sociale”. Dal canto suo il segretario del Pdl Angelino Alfano ha sottolineato che non è stato il Pdl a “drammatizzare la situazione”.

“Un anno fa – ha ricordato Bagnasco – il problema era di mettere in sicurezza l’Italia in una crisi di sistema a lungo sottovalutata e di fronte a una classe politica incapace di riforme effettive. Il governo tecnico ha messo al riparo da capitolazioni umilianti. Non si possono mandare in malora i sacrifici di un anno”. Di fatti “la chiusura anticipata della legislatura è sempre un segnale negativo per la politica e per un Paese”.

“Con le dimissioni siamo passati dall’ipotesi di voto il 10 marzo all’ipotesi di elezioni il 24 febbraio, appena due domeniche prima. Non mi pare ci sia questo dramma e non siamo stati certo noi a volerlo. Ecco perchè sono risibili le accuse di irresponsabilità da parte di Casini e Bersani. Se vogliono cinguettare tra di loro continuino pure a farlo”, ha affermato il segretario del Pdl Angelino Alfano in una intervista al “Corriere della Sera” nella quale precisa che nel suo discorso alla Camera che ha provocato la decisione del premier Mario Monti di dimettersi “c’era l’indicazione di fare le cose necessarie e andare al voto il 10 marzo, nient’altro”.

Solo una settimana fa lo spread era sceso sotto la soglia dei 300 punti, toccando i minimi degli ultimi 9 mesi. Poi la risalita giovedi e venerdì scorso in scia allo strappo del Pdl che ha di fatto staccato in anticipo la spina dell’esecutivo. I mercati temono che il prossimo Governo non rispetti l’agenda Monti e le sue riforme e, nonostante le elezioni saranno anticipate solo di un mese, a pesare è lo scenario di incertezza politica dell’Italia che si avrà da qui a febbraio.

Alfano ha poi confermato di avere sentito nelle ultime ore Monti con cui i rapporti sono sempre stati improntati a “cordialità e gentilezza”: “Abbiamo avuto parole di rispetto nei confronti di Monti e siamo convinti che rimanga una risorsa preziosa per la Repubblica. Questo non può farci velo nel giudizio: in questo anno alcune cose sono state sbagliate e secondo me gliele ha fatte sbagliare il Pd”.

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