Elezioni/ Berlusconi:Con Lega prima accordo a Roma poi Lombardia
Tavolo col Carroccio.Ex premier:Da gennaio torno a spiegare in tv
Milano, 10 dic. (TMNews) – Il Pdl potrebbe appoggiare la candidatura di Roberto Maroni in Lombardia, magari in “ticket” con Maria Stella Gelmini, ma la Lega, come contropartita, dovrà prima stringere un accordo con il Pdl a livello nazionale in vista delle elezioni politiche di febbraio. E’ questo il risultato principale dell’incontro di ieri sera, che Silvio Berlusconi ha definito “molto costruttivo”, tra l’ex premier e i dirigenti del Pdl nella residenza milanese del Cavaliere, in via Rovati a Milano.
In attesa di capire se Monti, che ha fatto un passo indietro “doveroso”, intende candidarsi, Berlusconi ha precisato che la richiesta di siglare un accordo a livello nazionale prima di formalizzare l’appoggio a Maroni Lombardia non è una chiusura nei confronti della Lega. Anzi. “Tutt’altro” – ha detto Berlusconi – “Proponiamo con la Lega un’alleanza che si fonda su punti di programma condivisi” e poiché il rapporto col Carroccio dura da molti anni, “non vedo possibilità di contrasti”, ha detto l’ex premier. “Poco fa ho sentito al telefono Bossi – ha detto ieri Berlusconi – e ieri (sabato ndr) ho parlato con il segretario Maroni”. Per la Lombardia, ha aggiunto, ”abbiamo deciso di sederci attorno a un tavolo con la Lega”.
La condizionata apertura sulla Lombardia è stata però accolta con scetticismo dal leader della Lega lombarda Matteo Salvini: “‘La presenza di Berlusconi non aiuta a parlare di programmi e proposte concrete, speriamo in un centrodestra nuovo e pulito”. Salvini ha aggiunto: “Il candidato in Regione è Maroni, per lui tante adesioni da destra e sinistra. Cosa succederà a Roma ci interessa poco, siamo concentrati sui problemi dei 10 milioni dei cittadini lombardi”.
Berlusconi intende comunque recuperare consensi già da gennaio, in televisione. ”Confido nel buon senso degli italiani – ha detto – cui cercherò di spiegare andando nel prossimo mese in tv che il voto frammentato rende il Paese ingovernabile”. Quel che è certo è che “l’esperienza del governo dei cosiddetti tecnici è finita”. Con le dimissioni di Monti “cambia poco perché abbiamo l’anticipo di un voto di un mese, un mese e mezzo. Noi abbiamo tenuto fede agli impegni”. E come data per le elezioni “sento il 24 febbraio, quindi penso che non si perderà tempo”.
Riguardo il segretario del Pdl Angelino Alfano, Berlusconi ha affermato: “è in ticket con me, è il migliore protagonista tra i politici italiani, è un fuoriclasse. Da parte mia, ho alle spalle quasi vent’anni di leadership, dieci anni di governo, che mi porta ad essere considerato dagli italiani un conducator di cui fidarsi. Sarebbe stata una mancanza mia di responsabilità, con sacrificio personale, se non mi fossi riproposto”.
Berlusconi ha poi commentato le parole critiche sulla sua ricandidatura espresse da Martin Shulz: “E’ assurdo e inaccettabile che il presidente del Parlamento europeo possa esprimere un giudizio sulla politica italiana. E’ male informato perché se in Italia c’è una persona più europeista di Silvio Berlusconi, me la facciano trovare”.
Infine, l’apertura a Matteo Renzi. “Se volesse venire con noi, sappia che ai liberali tengo sempre la porta aperta”.