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Ppe/ Berlusconi cerca investitura europea, ma vince Monti
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Ppe/ Berlusconi cerca investitura europea, ma vince Monti

Ppe/ Berlusconi cerca investitura europea, ma vince Monti
Colpo di scena a vertice Popolari con regia di presidente Martens


Bruxelles, 13 dic. (TMNews)
– Non è stata l’ennesima investitura
europea che Silvio Berlusconi avrebbe voluto per la sua nuova
avventura elettorale: il vertice del Ppe di oggi a Bruxelles, a
cui si era invitato come leader carismatico, presidente e
fondatore del Pdl – provocando malumori diffusi fra gli altri
partecipanti per via delle sue frequenti sortite populiste degli
ultimi giorni contro Monti, l’austerità, l’euro e perfino contro
i tedeschi – si è trasformato in tutt’altro. E’ stata una penosa
marcia indietro impostagli dai partner europei su tutti questi
punti, accompagnata da un ‘endorsement’ ufficiale – e per il
Cavaliere quasi umiliante – della leadership proprio del suo
principale ‘competitor’ come guida carismatica di tutti i
moderati, cristiano-democratici, liberali e centristi.

Mario Monti, capo del governo che Berlusconi ha appena fatto
cadere (anche se lui nega che queste fossero le sue vere
intenzioni), premier che nonostante riforme e tagli lacrime e
sangue continua a godere di grande popolarità anche a sinistra
per aver ridato credibilità internazionale al Paese, liberandolo
dal Cavaliere, è apparso a sorpresa nella sala del vertice Ppe,
con un colpo di scena sapientemente orchestrato dal presidente
del Partito europeo, Wilfred Martens. In quel momento, l’ex
premier deve aver capito che Monti gli stava rubando la scena,
che non avrebbe potuto più imporre la sua personalissima lettura
degli eventi recenti, per ottenere la rilegittimazione della più
importante famiglia politica europea alla sua ridiscesa in campo.

Poteva andare peggio? Sì: poteva succedere che Martens e il
Ppe chiedessero a Monti di “illustrare la situazione politica in
Italia”, dando così all’attuale premier l’occasione non solo di
relegare in secondo piano il suo predecessore, ma anche di
accusarlo esplicitamente, davanti a tutti i capi di governo e
leader politici del suo partito europeo, di avergli fatto mancare
il sostegno del Pdl, di averlo costretto alle dimissioni, di aver
diviso e confuso il campo dei moderati lasciando una vittoria
quasi certa al centro sinistra. E puntualmente è successo (Segue)

Loc

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