Argentina/ Proteste dopo l’assoluzione di trafficanti di donne
A Buenos Aires scontri con la polizia
Buenos Aires, 13 dic. (TMNews) – La sentenza di assoluzione emessa ieri contro 13 persone, accusate del sequestro di donne poi costrette a prostituirsi, ha scatenato la rabbia di decine di persone, scese in piazza a Buenos Aires e in almeno sette province del Paese. La protesta è sfociata in scontri con la polizia nella capitale.
Susana Trimarco, sorella di Marita Veron, una delle donne ancora scomparse, ha raccontato di aver parlato con il Presidente Cristina Kirchner, subito dopo il verdetto: “Ho ricevuto una telefonata dal Presidente che gridava ‘Non posso crederci. Non posso crederci’. Anche la moglie del Presidente (Barack) Obama mi ha espresso solidarietà. La ringrazio dal profondo del mio cuore e le ho garantito che non smetteremo di lottare”.
Dal giorno della scomparsa della sorella, nel 2002, Susana Trimarco ha lanciato una campagna per ritrovarla che ha favorito la liberazione di decine di donne, costrette nei bordelli. Trimarco riuscì infatti a infiltrarsi nelle organizzazioni criminali, fingendo di essere interessata all’acquisto di donne, ottenendo così informazioni utili alla polizia per liberare le vittime. Nel 2007 ha creato anche una fondazione. Un impegno che ha portato all’inasprimento delle pene in Argentina contro il traffico di esseri umani.
Ieri, dopo la sentenza, a Buenos Aires i manifestantii sono radunati davanti all’ufficio locale che rappresenta la provincia di Tucuman, dove è stato celebrato il processo, e hanno lanciato oggetti contro le finestre. Nella stessa Tucuman, dove Veron è scomparsa 10 anni fa, una lunga processione di persone ha sfilato chiedendo ‘Giustizia per Marita’. (con fonte Afp)