Unipol/ Berlusconi insiste, in Cassazione per ricusare giudice
Col ricorso sentenza su nastro rischia slittare di mesi
Milano, 15 dic. (TMNews) – Silvio Berlusconi insiste e con i suoi legali Piero Longo e Nicolò Ghedini impugna la decisione con cui la corte d’appello aveva negato la ricusazione del giudice Maria Teresa Guadagnino, componente del collegio sul caso Unipol nastro Fassino-Consorte, la stessa che a ottobre scorso nel motivare la condanna a 4 anni di reclusione dell’ex premier nella vicenda Mediaset aveva scritto insieme ai suoi colleghi di “particolare capacità a delinquere”. La Cassazione per decidere sul ricorso impiegherà qualche mese e questo potrebbe portare a far slittare la sentenza del processo in cui Silvio Berlusconi è imputato rivelazione di segreto d’ufficio in relazione alla pubblicazione su Il Giornale della telefonata intercettata in cui Fassino diceva a Consorte: “Allora abbiamo una banca”.
Il processo è alle battute finali. Giovedì 20 dicembre il pm Maurizio Romanelli pronuncerà la requisitoria, a gennaio sono previste le arringhe e la sentenza. Ma il collegio della quarta sezione penale del Tribunale di Milano dovrà valutare se si può mettere il verdetto con un ricorso pendente in Cassazione che in teoria potrebbe accogliere la dichiarazione di ricusazione e far ripartire tutto da zero. I fatti al centro della causa per l’ex premier si prescrivono in tempi abbastanza stretti a giugno prossimo.
Nel ricorso in Cassazione i legali di Berlusconi premettono che la ricusazione non era tardiva perchè “è sorta” proprio nel momento in cui il giudice Maria Teresa Guadagnino invitata ad astenersi per il suo comportamento nel processo Mediaset decideva di non farlo.
“Non si ricusa la dottoressa Guadagnino perchè ha condannato in altro recente processo l’onorevole Berlusconi – affermano i legali – nè per aver determinato la pena in misura superiore al minimo… Un giudice che in tema di capacità a delinquere trae giudizi attraverso canoni diversi da quelli voluti dal legislatore nel contempo compie un errore eventualmente emendabile in quel processo ma contestualmente dimostra spiccata ansia di condanna nei confronti dell’imputato”.
I difensori di Berlusconi ricordano inoltre che a loro avviso i giudizi espressi dal giudice Guadagnino nel caso Mediaset sono “extraprocessuali” rispetto alla causa in corso per cui non è possibile affermare che il magistrato abbia agito all’interno delle funzioni giurisdizionali. I legali chiedono alla Cassazione di accogliere la ricusazione oppure di annullarla con rinvio per farsa riesaminare dalla corte d’Appello di Milano.