Cerca
Close this search box.
Napolitano chiude XVI legislatura, monito su neutralità Monti
Altro

Napolitano chiude XVI legislatura, monito su neutralità Monti

Napolitano chiude XVI legislatura, monito su neutralità Monti
Consultazioni lampo: “Scioglimento inevitabile, strada segnata”


Roma, 22 dic. (TMNews)
– Magari un po’ più disordinatamente di quanto Giorgio Napolitano avrebbe sperato, almeno fino a qualche settimana fa. Ma la XVI legislatuta è arrivata a conclusione: il capo dello Stato ha firmato il decreto di scioglimento delle Camere e il Consiglio dei ministri ha fissato la data delle elezioni: 24-25 febbraio. Quasi due mesi prima della scadenza naturale, ma tant’è. Il presidente della Repubblica lo dice chiaramente: ormai “la strada era segnata”. Ed era segnata – spiega – dal 7-8 dicembre. Da quando, cioè, il segretario del Pdl, Angelino Alfano, ha fatto sapere – prima riservatamente e poi in Aula – che la stagione del governo tecnico era finita. Frasi che hanno portato il presidente del Consiglio, Mario Monti, ad annunciare al Colle che avrebbe presentato le sue dimissini irrevocabili un minuto dopo il varo della legge di Stabilità.

Mario Monti, appunto. E’ stato decisamente il ‘convitato di pietra’ delle consultazioni lampo che questa mattina il capo dello Stato ha tenuto con i gruppi parlamentari. E la domada che aleggiava era sempre la stessa: si candida o non si candida? Una questione che è stata sollevata soprattutto dal Pdl che ha invitato il Professore a essere “neutrale” in questa campagna elettorale. Il non detto è che se deciderà di scendere in campo l’accusa di aver perso i suoi ‘super poteri’ di terzietà saranno abbondantemente usati in campagna elettorale. Giorgio Napolitano, ovviamente, non ne fa – né ne può fare – una questione di propaganda. Ma dall’alto del suo ruolo, che peraltro lo porterà anche ad assegnare l’incarico al nuovo premier, ascolta e mostra sensibilità istituzionale per tali “preoccupazioni”. E assicura: “Le trasmetterò a Monti”.

Al Colle sale anche la rappresentanza del Pd che ci tiene a ringraziare il Professore per quanto ha fatto in questi mesi, ma il capogruppo alla Camera, Dario Franceschini, rimarca anche che a questo punto per il Paese si deve aprire una fase nuova “riformista e progressista”. Esulta invece la Lega che considera le dimissioni dei tecnici un “regalo di Natale” e dice: finalmente le elezioni. Adesso si aprirà ufficialmente la campagna elettorale e Giorgio Napolitano non può non rinnovare il suo auspicio che sia “compoetitiva” ma allo stesso tempo “con il massimo della misura che la situazione esige”.

Ma sopratutto il capo dello Stato, al termine delle consultazioni e dopo aver incontrato i presidenti di Camera e Senato, ci tiene a sottolineare che ormai “l’epilogo” della XVI legislatura non avrebbe potuto essere diverso da così. Non c’erano – spiega – ‘margini’ per un percorso diverso. “Voglio dire con molta chiarezza – afferma – che non esisteva alcuno spazio per sviluppi” della crisi “in sede parlamentare” e questo anche perché da una parte “avevamo davanti solo un tempo minimo indispensabile per approvare legge di stabilità e di bilancio ed evitare l’esercizio provvisorio” e dall’altra “ci avviavamo verso la data che sarebbe stata quella di metà febbraio per lo scioglimento inevitabile della legislatura in quanto scadevano i cinque anni”. “Il percorso – ribadisce quindi Napolitano – è stato ben presto, a partire dai giorni 7-8 dicembre, prefissato e non ho avuto alcuna ombra da chiarire”. Di più Giorgio Napolitano non vuole aggiungere. Buona parte delle cose che aveva da dire le ha esplicitate durante il saluto alle alte cariche dello Stato. Ma molte altre restano da dire e saranno dette: la sera del 31 dicembre, nel messaggio al Paese. L’ultimo del settennato.

Condividi:

Facebook
Twitter
WhatsApp

Le principali notizie di Asti e provincia direttamente su WhatsApp. Iscriviti al canale gratuito de La Nuova Provincia cliccando sul seguente link

Scopri inoltre:

Edizione digitale