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2013, l'anno delle gite senza prof
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2013, l'anno delle gite senza prof

Quale saranno le mete dei viaggi d'istruzione delle varie scuole quest'anno? Dove gli studenti impareranno a conoscere nuovi monumenti, nuovi tipi di arte, nuove città, stringeranno amicizia

Quale saranno le mete dei viaggi d'istruzione delle varie scuole quest'anno? Dove gli studenti impareranno a conoscere nuovi monumenti, nuovi tipi di arte, nuove città, stringeranno amicizia e cresceranno? Forse da nessuna parte. O almeno, così sarà per quegli studenti che per un motivo o per l'altro non possono permettersi i viaggi di istruzione o che frequentano una scuola che ha optato per il blocco delle attività. Ebbene sì, alcune scuole di Asti (tra cui il “Liceo Classico-V. Alfieri” e il “Liceo Scientifico- F. Vercelli”) quest'anno non aderiranno alle classiche gite. E insieme alle gite vediamo bloccate anche numerose attività extracurricolari. Le eccezioni però non mancano certamente: al “Liceo Scientifico” vengono svolte comunque attività che non richiedano un eccessivo contributo economico da parte delle famiglie e al “Liceo Classico” sono comunque prese in considerazione tutte quelle attività che già erano state avviate prima del blocco delle attività. Non mancano nemmeno orientamenti universitari per gli studenti del quinto anno e uscite in orario scolastico, sempre a patto che siano a costo zero.  

E come fare se la gita non si fa? Le classi III Liceo (ultimo anno) del “Liceo Classico” si sono organizzate in modo del tutto autonomo: una trentina di studenti partirà ad aprile, destinazione Barcellona. In modo del tutto indipendente, gli studenti si sono organizzati il viaggio in pullman, hanno prenotato l'albergo e progettato itinerari. Partiranno senza insegnanti (sono tutti maggiorenni), avendo però informato prima i docenti e la Preside che comunque non considereranno le loro assenze in giorni scolastici giustificate.
Ma qual è stato il motivo scatenante della protesta? Cosa ha spinto un Consiglio di Istituto a votare a favore di una mozione che bloccava ogni tipo di attività che andasse fuori dall'orario scolastico? Questa protesta nasce nell'autunno scorso, messa in atto dai docenti e in molti casi tutto il personale delle istituzioni scolastiche, mira a contestare l'aumento delle ore di insegnamento da 18 a 24, il mancato pagamento degli scatti di anzianità, il blocco del contratto, la progettazione del disegno di Legge Aprea sulla governance nelle scuole…

I motivi sono parecchi e tutti senz'altro validi. Tale protesta però non è scemata, anche quando qualcuno di questi motivi è venuto meno, è stato meglio compreso, “riveduto e corretto”. E' una protesta che nasce da motivi di palese disagio che rendono oggi difficile la professione del docente. Una professione, quella dell'insegnante, che non si esaurisce tra le mura scolastiche, ma che si protrae anche a casa, nell'ambiente domestico, con la preparazione delle lezioni, dei compiti in classe e la correzione di questi.
Se poi a questa protesta aggiungiamo il fatto che sempre meno famiglie possono permettersi di mandare i figli in gita a causa della scarsità di risorse, possiamo avere ben chiaro il quadro generale della situazione. Per molti genitori infatti, risulta molto difficile, in questo periodo di crisi, dare i soldi necessari ai propri figli per partecipare a gite e attività varie.

Vanno incontro alle esigenze degli studenti diverse scuole astigiane che hanno deciso di non aderire alla protesta e di rendere più accessibili le attività per tutti. Ad esempio l' “Istituto G.A. Giobert” di Asti, propone gite di tre giorni sulla neve per la cifra di 180 euro. Anche alcune famiglie di stranieri, con limitate possibilità di spesa, aderiscono a viaggi di istruzione che altri rifiutano. Viaggi di istruzione che comunque non vanno a costare più di 350 euro che raccolgono sempre un buon numero di adesioni. Un po' diversa è la situazione del “Liceo Artistico-B. Alfieri”, che per quanto  veda invariati i prezzi delle gite rispetto agli altri anni, raccoglie un numero bassissimo di consensi. Così salta la gita a Roma (circa 270 euro) ed è in forse quella a Parigi (per ora una novantina di adesioni). Perché una gita si svolga c'è bisogno che almeno i due terzi degli alunni di una classe partecipi e se questo non avviene l'attività automaticamente salta.

L' “Istituto A. Monti” organizza i consueti progetti sportivi (“Sport e natura”), portando i ragazzi delle classi prime seconde e terze a seguire corsi sportivi in mezzo alla natura per cinque giorni.
Qualcuno non sarà d'accordo con il blocco delle attività perché va a ledere gli studenti per primi, qualcuno invece sarà d'accordo perché disposto a perdere qualcosa per guadagnarne altre; forse oggi non ne vediamo i frutti, ma domani, chissà, forse vedremo che a qualcosa è servito.

Francesca Bisani

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