Fed/ Lavora a accordo con banche straniere su trading derivati
Idea è ridurre costi applicazione emendamenti Dodd-Frank Act
New York, 9 gen. (TMNews) – La Federal Reserve sta valutando un piano che consentirebbe alle grandi banche straniere di evitare i costi elevati dei cambiamenti alla regolamentazione sul trading di derivati decisi negli Stati Uniti. In particolare risolverebbe la questione relativa al divieto di utilizzare denaro dei contribuenti americani per finanziare le attività collegate allo scambio di questi prodotti.
Come riporta il Financial Times, un emendamento incluso nella riforma della finanza varata dal presidente Barack Obama nel 2010 proibisce alle banche che hanno accesso ad assicurazioni sui depositi fornite dal Governo americano o a linee di credito della Federal Reserve di agire come dealer di derivati, dal momento che le reti di sicurezza fornite dal denaro dei contribuenti potrebbero essere usate per finanziare queste attività.
L’emendamento è noto come Lincoln amendment, dal nome dell’ex senatrice Blanche Lincoln che lo aveva fatto introdurre nella Dodd-Frank Act, e prevede alcune eccezioni ed esenzioni, che attualmente non sono estese alle filiali americane di banche straniere che non hanno accesso alle garanzie sui depositi (in generale solo poche divisioni di istituti non americani godono di tali garanzie).