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Usa/ Prima sfida Obama è conferma nomina squadra Governo
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Usa/ Prima sfida Obama è conferma nomina squadra Governo

Usa/ Prima sfida Obama è conferma nomina squadra Governo
Per Kerry e Lew pochi problemi in vista, più dura per Hagel


New York, 23 gen. (TMNews)
– Barack Obama lunedì ha prestato
giuramento e ha iniziato ufficialmente il suo secondo mandato
alla Casa Bianca. Ora dovrà rimboccarsi le maniche e affrontare
le varie prove che lo attendono: l’innalzamento del tetto del
debito e, ancora prima, la conferma della squadra di Governo che
ha scelto.

In particolare, già questa settimana cominceranno le procedure per il via libera alla nomina di Chuck Hagel alla Difesa al posto di Leon Panetta e di John Kerry al dipartimento di Stato, finora guidato da Hillary Clinton. I due vanno incontro a sorti molto diverse.

Se per Kerry, atteso giovedì davanti alla commissione Esteri del Senato, la strada dovrebbe essere sostanzialmente sgombra di ostacoli (come anche lo sarà quella di Jacob Lew, scelto per il Tesoro al posto di Timothy Geithner), Hagel avrà vita dura nel guadagnarsi l’approvazione dei repubblicani durante la testimonianza alla commissione Forze Armate del Senato, il prossimo 31 gennaio.

L’osso più duro sarà John McCain, senatore dell’Arizona, che nel 2008 ha ceduto le armi a Obama nella corsa alla Casa Bianca. Sebbene McCain non abbia apertamente detto che si opporrà alla nomina, ha più volte criticato le posizioni di Hagel sull’Iran e sul conflitto in Iraq. Più morbido l’atteggiamento dei democratici, dopo che l’influente senatore di New York Charles Schumer ha dato il suo “endorsement” alla candidatura.

Secondo indiscrezioni Hagel dovrebbe riuscire ad avere almeno 60 voti al Senato, abbastanza per superare l’ostruzionismo repubblicano, che potrebbe comununque non esserci, qualora la testimonianza di Hagel alla Commissione fosse particolarmente convincente. Il futuro segretario alla Difesa dovrà soprattutto chiarire lo scetticismo mostrato in passato sulle sanzioni all’Iran a causa del suo programma nucleare e l’apertura a negoziati con Hezbollah.

“Gli chiederanno chiarimenti su affermazioni passate, se le sue risposte appariranno contraddittorie o non spiegheranno come il suo pensiero è cambiato, la sua conferma potrebbe essere in bilico”, ha detto Susan Collins, repubblicana del Maine. Per il momento Hagel ha scelto di tenersi lontano dai riflettori: non ha partecipato al giuramento di Obama né al giuramento in forma privata di domenica del vicepresidente Joe Biden (per questioni logistiche i ministri non sono invitati a tutte le cerimonie previste dal protocollo presindeziale).

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