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Agricoltura/ Moria api, verso stretta Ue su pesticidi killer
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Agricoltura/ Moria api, verso stretta Ue su pesticidi killer

Agricoltura/ Moria api, verso stretta Ue su pesticidi killer
Bruxelles riconosce rischi neonicotinoidi, pronta a limitarne uso


Bruxelles, 25 gen. (TMNews)
– Sta forse per arrivare il momento che da anni attendevano apicoltori, agricoltori biologici e ambientalisti: lunedì, a Bruxelles, al Consiglio Agricoltura dell’Ue, ci sarà un dibattito chiesto dal governo olandese – dietro mandato del proprio parlamento – sulle misure eventualmente da prendere per limitare drasticamente l’uso in agricoltura degli insetticidi neonicotinoidi, accusati di avere un impatto diretto sul preoccupante fenomeno della moria delle api. E’ probabile che il commissario Ue alla Salute, Antonio Borg, colga allora l’occasione per annunciare un’iniziativa legislativa dell’Esecutivo comunitario in questo senso, e che i dettagli di questa iniziativa comincino a essere discussi già giovedì 31 gennaio, nel Comitato permanente Ue sulla catena alimentare, in cui gli Stati membri sono presenti con i loro esperti governativi. E’ quanto si apprende da fonti della Commissione a Bruxelles.

I neonicotinoidi sono pesticidi ‘sistemici’, prodotti soprattutto dalle multinazionali farmaceutiche Bayer e Syngenta e largamente usati in agricoltura per proteggere le coltivazioni (mais, colza, cotone, girasoli, patate e barbabietole) dagli insetti nocivi. Sospettati da tempo di essere uno dei fattori determinanti della moria delle api, non erano mai stati rimessi in questione dall’Ue, che li ha autorizzati, perché la Commissione non aveva mai riconosciuto l’evidenza scientifica del legame di causa-effetto fra il loro uso e l’abbandono degli alveari. Ieri, per la prima volta, durante un dibattito in commissione Ambiente dell’Europarlamento, un rappresentante della Direzione generale Salute e Consumatori (Sanco) dell’Esecutivo comunitario ha riconosciuto questo legame, prendendo atto delle conclusioni “inquietanti” di un recente dell’Efsa (l’Autorità di sicurezzza alimentare europea di Parma) pubblicato il 16 gennaio, corroborate da altri due studi recenti, delle agenzie dell’ambiente austriaca ed europea. (Segue)

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