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Edilizia/ Squinzi: Stato d'animo imprese non può essere benevolo
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Edilizia/ Squinzi: Stato d’animo imprese non può essere benevolo

Edilizia/ Squinzi: Stato d’animo imprese non può essere benevolo
Settore tornato a livelli di 40 anni fa


Milano, 13 feb. (TMNews)
– “Questa è una giornata importante in cui le imprese fanno sentire il loro stato d’animo che non può essere benevolo”. Così il presidente di Confindustria, Giorgio Squinzi, nel suo intervento in videoconferenza alla Giornata della collera organizzata a piazza Affari dal settore costruzioni per denunciare il proprio stato di crisi.

Una crisi che si traduce in una perdita produttiva tra il 2008 e il 2012 del 26% ovvero 43 miliardi di euro in meno e ha portato i livelli di produzione a quelli di 40 anni fa. Dalla fine del 2009, 40mila imprese hanno chiuso e molte sono sull’orlo del fallimento. A livello occupazionale il settore dall’inizio della crisi ha perso 360mila posti di lavoro che superano i 550mila se si considerano i settori collegati.

Per dare un’idea del peso della filiera delle costruzioni sull’economia del paese, si legge in un documento distribuito durante l’incontro, bisogna pensare che una domanda aggiuntiva di un miliardo nelle costruzioni genera una ricaduta complessiva sull’intero sistema economico di 3,3 miliardi e un aumento di 17mila occupati. Per aiutare il sistema, secondo gli operatori del settore, servono politiche rivolte in particolare al mercato residenziale soprattutto attraverso interventi rivolti al miglioramento della qualità abitativa e all’efficienza energetica.

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