Nuova indagine scatena ira Cav. “E’ golpe” e prepara la piazza
Accusa è compravendita senatori. Ipotesi: tornare a San Giovanni
Roma, 28 feb. (TMNews) – Ormai è diventato un ‘luogo simbolo’ un
po troppo conteso. Ma se nel Pdl si pensa a una manifestazione
di piazza in grande stile, il primo posto che viene in mente è
solo uno: San Giovanni. Il 2 dicembre del 2006 l’allora Casa
delle libertà adunò le folle contro il governo Prodi e il
ministro dell’Economia Padoa-Schioppa. Questa volta nel mirino
c’è il nemico più antico di Silvio Berlusconi: la “magistratura
politicizzata”.
Della notizia di nuove indagini a suo carico ad Arcore avevano
già avuto sentore, ma l’ufficializzazione avviene mentre il
Cavaliere è già impegnato con i suoi avvocati per preparare le
‘dichiarazioni spontanee’ che renderà domani mattina in Corte
d’Appello per il processo Mediaset in cui è stato condannato in
primo grado a quattro anni per frode fiscale. Ora c’è anche la
Procura di Napoli, che lo indaga per il reato di corruzione in
merito alla compravendita di senatori all’epoca del governo Prodi
e in particolare di aver dato 3 milioni a Sergio De Gregorio per
cambiare casacca. Inoltre ci sarebbe la notizia (non confermata
né smentita) che la Procura di Reggio Emilia lo avrebbe iscitto
nel registro degli indagati per la storia della lettera sull’Imu.
La reazione di rabbia del Cavaliere è incontenibile. “Erano
convinti che sarei uscito sconfitto dalle urne e ora che hanno
visto che non è andata così riprovano a farmi fuori per via
giudiziaria” avrebbe detto. Ma nei commenti dei pidiellini di
vario livello si rintracciano espressioni che potrebbero
tranquillamente essere state pronunciate anche dal Cavaliere: da
“siamo di fronte a un golpe”, a pm che vogliono “sovvertire la
volontà popolare” emersa dalle urne. Perchè stando alla
propaganda di partito, tutto ciò accade per impedire che
Berlusconi abbia un ruolo nel prossimo governo.
Tra Arcore e via dell’Umiltà viene comunque concordata la
reazione ufficiale che si concretizza nella nota diramata dal
segretario del Pdl, Angelino Alfano, con l’annuncio di “una
grande manifestazione di piazza a difesa della sovranità del
Popolo della libertà e della democrazia italiana”. Manifestazione
che per l’appunto dovrebbe tenersi intorno alla metà di marzo
forse proprio a piazza San Giovanni (anche se a via dell’Umiltà
si è ragionato sul rischio di ‘comparazione’ con la piazza
grillina).
La difesa sul piano giuridico è come sempre affidata all’avvocato
Niccolò Ghedini che accusa la Procura napoletana di indagini
“destituite di fondamento” perchè si è semplicemente trattato di
un “accordo politico” fatto “alla luce del sole” e sottolinea che
“Berlusconi è completamente all’oscuro di altre asserite dazioni
di denaro in contanti”. Per ora l’ex premier ufficialmente tace,
ma se volesse sfogarsi in pubblico domani avrebbe un palcoscenico
perfetto. Quello, appunto, del Tribunale di Milano.
Le vicende giudiziarie del Cavaliere fanno passare in secondo
piano le manovre pidielline per avere un ruolo nel prossimo
governo che anzi – per gli interessi del Cavaliere – sono ancora
più cogenti. A via dell’Umiltà si continua a fare riunioni anche
per cercare di cominciare a sistemare un po di caselle. Quella
per il capogruppo, per esempio. Alla Camera sembra stia prendendo
quota l’ipotesi di un ticket Lupi-Carfagna. Ma ci sarebbe anche
un’opzione Capezzone.
Bac