Governo/ Lavoce: Se nuove elezioni boom spread e crisi più lunga
Pil perderebbe quasi un punto, aumento disoccupazione di 3 punti
Roma, 30 mar. (TMNews) – L’incertezza politica rischia di avere un impatto pesante sull’economia e, se si tornasse a votare entro sei mesi, si rischia di prolungare ancora la recessione, con la disoccupazione in pericoloso aumento. È l’analisi sul ‘costo dell’incertezza politica’ delineata sul sito Lavoce.info. L’ipotesi è di due scenari alternativi: il più probabile “si basa sul raggiungimento di un accordo politico allargato per governare il paese nei prossimi 12-18 mesi, per poi tornare a nuove elezioni e a una maggioranza relativamente stabile”. Nel secondo scenario, “quello peggiorativo, plausibile ma poco probabile, si tornerebbe invece alle urne entro il terzo trimestre del 2013”.
“In questo secondo caso – affermano i tre economisti Matteo Alessi, Stefano Di Colli e Juan Sergio Lopez – lo scenario si basa sull’ipotesi di stress che si verifichi una crisi di fiducia nei confronti del debito pubblico italiano sui mercati finanziari”. In poche settimane “i rendimenti sui titoli di Stato nazionali salirebbero rapidamente, come già sperimentato nel corso del 2011 nella fase che aveva preceduto la caduta del governo Berlusconi e l’insediamento di quello Monti: il rendimento sui Btp decennali toccherebbe un massimo di 770 punti base entro aprile per poi stabilizzarsi successivamente, anche se su livelli elevati in prospettiva storica”.
Con l’ondata di sfiducia, ci sarebbe un effetto a catena con pesanti ricadute per l’economia. L’impatto negativo sarebbe di circa 0,8 punti di Pil annui nel 2013-14 e 0,6 punti nel 2015, quasi tre punti percentuali di disoccupazione in più (oggi è intorno al 12%) e un debito pubblico rispetto al Pil più alto di oltre 8 punti percentuali nel 2015.
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