Pasqua/ Coldiretti:In una tavola su 2 carne agnello salva-pastori
“Da questo consumo dipende il futuro della pastorizia in Italia”
Roma, 30 mar. (TMNews) – L’alimento più rappresentativo della tradizione pasquale, nonostante la crisi, resta la carne d’agnello, servita in quasi una tavola su due (48%). Lo afferma la Coldiretti sulla base di un sondaggio online, sottolineando che “nel periodo pasquale si acquista la maggior parte degli 1,5 chili di carne di agnello consumati in media in un anno da ogni italiano. Un appuntamento da cui dipende il futuro della pastorizia in Italia, dove è scomparso quasi un gregge di pecore su tre negli ultimi 10 anni e ci sono molte preoccupazioni per il futuro dei 70mila allevamenti rimasti”.
Quest’anno per Pasqua, spiega l’organizzazione agricola, “gli italiani sono stati costretti a tagliare del 10% il budget per il tradizionale pranzo, con un spesa complessivamente stimata in 1,1 miliardi. Una sforbiciata che colpisce, oltre alla carne (-10%), tutti i prodotti pasquali più tradizionali come uova di cioccolato (-7%) e colombe (-8%), salumi (-5%) e pesce (-13%), ma non ingredienti base come uova, burro, farina e zucchero, per il ritorno prepotente del fai-da-te”.
“Il 22% di chi acquista la carne di agnello – secondo il sondaggio – pretende prodotto nazionale, il 19% dei consumatori si rivolge direttamente all’allevatore, mentre il 3% si dice disponibile ad acquistare prodotto di provenienza estera. Solo il 4% si dichiara non sicuro dell’origine, anche se la realtà è che oltre la metà della carne d’agnello consumata in Italia proviene dall’estero, ma non è possibile riconoscerla perchè in etichetta non è ancora obbligatorio indicare l’origine”.