Crisi/ Cgia: Frena delocalizzazione,via da Italia 27mila imprese
In 2008-11 solo +4,5%, ma +65% in 2000-11. Francia meta preferita
Roma, 30 mar. (TMNews) – La crisi ha frenato la “fuga” delle imprese italiane all’estero, con un aumento solo del 4,5% nel periodo 2008-2011, e alla fine dell’anno scorso il numero di aziende che hanno trasferito una parte delle attività è di poco superiore a 27.100 unità. Lo afferma l’ufficio studi della Cgia di Mestre, sottolineando che negli ultimi anni “la crescita del numero delle aziende interessate dal fenomeno della delocalizzazione è stata abbastanza contenuta: +4,5% tra il 2008 e il 2011”. Tra il 2000 e il 2011, però, “l’aumento è stato molto consistente (+65%) e alla fine del 2011 ammontavano a poco più di 1.557.000 i posti di lavoro creati da queste aziende oltre confine”.
Il Paese più attrattivo per gli imprenditori italiani – secondo lo studio – è la Francia: sono 2.562 le aziende che hanno trasferito una parte della filiera produttiva nel paese transalpino. Dopo la Francia, tra i Paesi che hanno attratto gli interessi delle imprese italiane ci sono gli Stati Uniti (2.408 aziende), la Germania (2.099), la Romania (1.992) e la Spagna (1.925). La Cina è al settimo posto, aggiunge la Cgia, con 1.103 imprese che hanno scelto di proseguire l’attività produttiva in Estremo Oriente.
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