Russia/ Cremlino in stile Navalny, lotta dura a corruzione
Norme più rigide vietano a funzionari conti all’estero
Mosca, 3 apr. (TMNews) – Il Cremlino vara norme anti corruzione in stile Navalny. Sembrano infatti ispirate al blogger anti Putin le regole più rigide per i dipendenti pubblici e a tutela di chi denuncia affari loschi. Dal numero uno di Gazprom Alexey Miller e di Rosneft, Igor Sechin, tutti i funzionari dello stato russo non potranno più avere conti all’estero. Lo ha detto il capo dell’amministrazione presidenziale Sergei Ivanov, sottolineando che il termine ultimo per la presentazione delle dichiarazioni dei funzionari e dei costi di chiusura dei conti è esteso al primo luglio. “Vorrei ricordare che un immobile all’estero non è vietato, ma il dichiarante deve indicare e precisare le modalità con cui l’ha acquistato” ha aggiunto Ivanov, mettendo in chiaro che in mancanza di totale trasparenza, il funzionario sarà licenziato.
E non sarebbe il primo, nel 2012 sono stati ben 322 i dipendenti dello Stato russo, “a tutti i livelli”, a perdere la poltrona proprio a causa di immobili all’estero non dichiarati. E tra loro ci sono anche militari, ossia generali. Un certo scalpore hanno fatto le dimissioni di un senatore e un deputato con case in Israele e a Miami, denunciati dal blogger anti Putin Aleksey Navalny. E proprio su Navalny, il paradosso. Il Cremlino ribadisce che chi denuncerà casi di corruzione, dovrebbe avere il sostegno e la protezione dello Stato. Navalny compreso, “sebbene io pensi che Alexey Navalny non sia così povero, da dover chiedere aiuto” allo stato, ha subito precisato Ivanov.