Fmi/ Italia: tensioni spread pesano su credito alle aziende
Secondo lo studio, a soffrire sono le società più piccole
New York, 3 apr. (TMNews) – L’ampliamento dello spread in Italia “si trasmette rapidamente” sulle condizioni di finanziamento delle aziende, soprattute le più piccole, costrette a fare i conti con un forte rallentamento del credito. E’ quanto sostiene una ricerca (Working paper) realizzata da Edda Zoli del Fondo monetario internazionale. Lo studio – che non è voce della posizione ufficiale dell’istituto di Washington – dimostra come “la volatilità nel mercato italiano del debito sovrano è aumentata da metà 2011”. E’ il susseguirsi delle notizie riguardanti la crisi del debito nell’Area euro e la situazione specifica di Paesi membri a determinare i movimenti del differenziale dei rendimenti tra i titoli di stato italiani a 10 anni con un impatto negativo sui “costi di finanziamento delle banche italiane e sulle condizioni con cui concedono prestiti”.
Mettendo in evidenza la forte contrazione del mercato del credito e la stretta correlazione tra lo spread e i tassi dei prestiti, il Working paper indica che lo shock derivante dall’aumento dello spread si trasmette nel 30-40% dei casi “sui tassi dei prestiti alle aziende entro tre mesi mentre il 50-60% si trasmette nel giro di sei mesi”.