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Femmicidi/ Boldrini: subito una legge per fermare la strage
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Femmicidi/ Boldrini: subito una legge per fermare la strage

Femmicidi/ Boldrini: subito una legge per fermare la strage
La presidente della Camera scrive al Corriere della Sera


Roma, 20 apr. (TMNews)
– Pur nella temperie della crisi istituzionale, Laura Boldrini ha trovato il tempo per dedicarsi a un tema che le sta assai a cuore, ed è con una lettera al Corriere della Sera che oggi la presidente della Camera dei Deputati ribadisce la necessità che l’Italia si doti di una legge contro la ‘violenza di genere’, a fronte del drammatico fenomeno dei femminicidi.

In Italia muore una donna ogni due o tre giorni per mano del marito o compagno che è stato lasciato o che vede avvicinarsi una separazione. Avviene da anni ma solo recentemente giornali e tv hanno cominciato a considerarla una teoria di vicende collegate da un comune denominatore, piuttosto che una serie di singoli “raptus di follia” o “tragedie della passione”.

“Le donne italiane incontrato quasi ogni giorno la morte, la violenza sanguinaria e incontrollata di uomini che non si rassegnano a considerarle persone” scrive Laura Boldrini al direttore del Corriere della Sera. La presidente della Camera ricorda il caso di due giorni fa di Roma (una donna inseguita e uccisa in macchina dall’ex marito): “la sequenza la conosciamo fin troppo bene. Una separazione che lui non accetta, appostamenti sotto casa, minacce. E poi le violenze”. E l’altro caso della settimana, l’avvocata di Pesaro sfregiata in viso con l’acido: sotto inchiesta è l’ex compagno. “Nella mia precedente attività a sostegno dei rifugiati ho incontrato donne che avevano subito questo oltraggio” ricorda la ex portavoce dell’UNHCR. “E’ triste constatare oggi che questa pratica è messa in atto anche da noi”.

Si tratta di “una urgenza che il Parlamento spero avverta come incalzante non appena l’attività legislativa potrà dispiegarsi pienamente” scrive Boldrini, sottolineando però che “Non è soltanto un problema di leggi. C’è una mentalità diffusa sulla quale bisognerà continuare a lavorare in profondità”: e la presidente della Camera punta il dito anche contro i media poiché “C’è anche una comunicazione che ci rimanda, ogni giorno da mille schermi, un’immagine falsa di noi: corpo esibito, merce che serve a vendere meglio altre merci, richiamo sessuale”.

Dunque “si tratta di cambiare le teste, ed è notoriamente il lavoro più lungo e difficile. Ma dal Parlamento può venire un segnale importante. Nella ‘casa della buona politica’ le donne devono trovare ascolto e risposte concrete. E una legge, ora, per cominciare a fermare la strage”.

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