Cerca
Close this search box.
Usa/ Figlia mostro Cleveland: E' il male, per me è come morto
Altro

Usa/ Figlia mostro Cleveland: E’ il male, per me è come morto

Usa/ Figlia mostro Cleveland: E’ il male, per me è come morto
Angie Gregg a Cnn: “Nessuna comprensione”


New York, 10 mag. (TMNews)
– Ariel Castro, il 52enne di Cleveland
accusato di avere tenuto segregate e avere violentato tre ragazze
per un decennio, “è il male assoluto, un criminale diabolico”.
Parole durissime quelle usate dalla figlia dell’uomo, Angie
Gregg, in un’intervista all’emittente televisiva Cnn. “Per me è
come se fosse morto”, ha detto del padre, che potrebbe rischiare
la pena di morte.

“Lo conoscevo come un uomo amichevole, dotato e affettuoso”, ha
raccontato la figlia, che dice di non volerlo vedere mai più
nella sua vita. “Non ci saranno visite né telefonate, non lo
chiamerò mai più papà, non ci può essere comprensione per
quest’uomo”, ha detto ancora Gregg, che non riesce a capacitarsi
di come il padre possa avere compiuto atti simili.

L’uomo è stato incriminato formalmente
ieri mattina, con una cauzione da 8 milioni di dollari, due
milioni per ognuna delle sue vittime: le tre donne rapite e la
bambina di sei anni nata da una di esse e cresciuta in cattività.
“Quando ho saputo, avrei voluto morire, quell’orrore era successo
sotto il mio naso”, ha detto Gregg.

Gregg ricorda un’infanzia tutto sommato felice e racconta che il
padre non ha mai abusato di lei o delle sue sorelle. Tuttavia
Castro picchiava la moglie, Grimilda Figueroa, accusata di “fare
moine” ai vicini di casa. “Era molto geloso, quando litigavano
volevo sparire sotto terra, l’ho visto picchiarla come se lei
fosse un uomo”, ha detto la figlia.

Condividi:

Facebook
Twitter
WhatsApp

Le principali notizie di Asti e provincia direttamente su WhatsApp. Iscriviti al canale gratuito de La Nuova Provincia cliccando sul seguente link

Edizione digitale