Mafia/ Si apre oggi a Palermo il processo sulla “trattativa”
Alla sbarra politici, mafiosi ed ufficiali dell’Arma
Palermo, 27 mag. (TMNews) – Si aprirà stamani nell’aula bunker del carcere Pagliarelli di Palermo, il processo sulla “trattativa” tra lo Stato e la mafia. La Corte d’Assise sarà chiamata a giudicare i dieci imputati, tra mafiosi, politici ed ufficiali dell’Arma, che secondo l’accusa, vent’anni fa si sedettero intorno allo stesso tavolo per concordare una strategia di distensione che portasse alla fine del periodo stragista che tra il ’92 e il ’93 aveva insanguinato l’Italia.
Alla sbarra ci saranno i capimafia Totò Riina, Antonino Cinà, Leoluca Bagarella e Giovanni Brusca; il figlio dell’ex sindaco mafioso di Palermo Massimo Ciancimino, gli ex ufficiali del Ros dei Carabinieri, Antonio Subranni, Mario Mori e Giuseppe De Donno, l’ex senatore del Pdl Marcello Dell’Utri e l’ex ministro dell’Interno Nicola Mancino. Tranne che per l’ex presidente del Senato, accusato di falsa testimonianza, e per Massimo Ciancimino, teste dell’accusa accusato di concorso esterno in associazione mafiosa e calunnia, gli altri imputati sono chiamati a rispondere di violenza o minaccia al corpo politico dello Stato, con l’aggravante d’aver favorito Cosa nostra.
Ha scelto invece il rito abbreviato un altro imputato eccellente: l’ex ministro democristiano Calogero Mannino, che ha optato per il rito abbreviato. Dal processo è stata stralciata invece la posizione di Provenzano, il quale è stato ritenuto incapace di intendere e di seguire coscientemente il processo. La sua posizione pende ancora davanti al gup. A sostenere l’accusa saranno il procuratore aggiunto Vittorio Teresi e i pm Nino Di Matteo, Roberto Tartaglia e Francesco Del Bene. Tra i 178 testimoni citati dalla Procura, ci sono il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano e il presidente del Senato Piero Grasso.