Mafia/ Confiscati beni per 27 milioni al clan dei Lo Cicero
Gestivano costruzione e manutenzione tombe cimitero dei Rotoli
Palermo, 4 giu. (TMNews) – Confisca di beni per un valore di 27
milioni di euro sul patrimonio accumulato dalla famiglia Lo
Cicero, che con i Fidanzati, i Galatolo e i Madonia, sono tra i
principali esponenti delle famiglie mafiose dei quartieri
Arenella, Acquasanta, Vergine Maria di Palermo.
Nella confisca di oggi, che trae origine dalla proposta per
l’applicazione di misura di prevenzione personale e patrimoniale
avanzata dal direttore della Dia nei confronti dei fratelli Lo
Cicero, rientrano terreni, ville, appartamenti, automobili,
imprese e società, un’imbarcazione, e anche un aereo tipo
rondone, nonché vari conti corrente.
Il patrimonio confiscato dalla Direzione Investigativa Antimafia, era stato sequestrato già nel 2008 ai fratelli Giovanni e Salvatore Lo Cicero, con provvedimento di primo grado, al quale però si erano opposti con successivi ricorsi gli aventi diritto. Il contenzioso si è concluso con la confisca definitiva della Corte di Cassazione.
Giovanni Lo Cicero, uomo d’onore organico della famiglia mafiosa dell’Arenella-Acquasanta-Vergine Maria, è deceduto per cause naturali due anni fa. Il fratello Salvatore è attualmente detenuto, agli arresti domiciliari, per associazione mafiosa.
La famiglia Lo Cicero, insieme a quelle dei Galatolo, dei Madonia e dei Fidanzati, sono ritenute le principali famiglie mafiose del mandamento di Resuttana. Le illecite attività gestite hanno riguardato, prevalentemente, il narcotraffico, le estorsioni ed il controllo degli appalti pubblici.
I Lo Cicero, inoltre, sono i gestori, in regime di monopolio, della costruzione e della manutenzione delle tombe, nonché di ogni altro intervento all’interno del cimitero dei Rotoli di Palermo, attraverso una serie di agenzie di pompe funebri poste lungo tutto il perimetro del cimitero stesso e di altri servizi cimiteriali riconducibili tutti a parenti e persone a loro vicine.