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Anche la vendetta veste
Prada: Weisberger, Daverio
e gli altri in libreria

Anche la vendetta veste Prada

Curiosando tra le uscite in libreria, si segnala il nuovo romanzo di Francesca Comencini, “Amori che non sanno stare al mondo” (Fandango libri), storia dell’amore fra Claudia e Flavio ma anche ritratto di due generazioni sospese fra la ricerca dell’amore e la paura che li porta a respingerlo. “Il privilegio di essere un guru” di Lorenzo Licalzi (Fazi) è l’accattivante titolo del romanzo che ha al centro le vicende di Andrea Zanardi, casanova genovese dalla simpatia travolgente, dotato della capacità camaleontica e scientifica di diventare “uomo ideale” per ognuna delle sue prede, grazie anche a una faccia tosta disarmante, per poi svanire con una teatrale uscita di scena immediatamente dopo la conquista.

Ritorna in libreria l’americana Lauren Weisberger dopo il successo di “Il diavolo veste Prada” che, nel frattempo, è diventato “La vendetta veste Prada” (Piemme). Sono passati quasi dieci anni da quando Andrea Sachs, Andy, si è licenziata dal lavoro per cui “milioni di ragazze ucciderebbero” come assistente di Miranda Priestly, direttrice di «Runway» e guru della moda internazionale. La sua vita è molto cambiata negli ultimi anni e di quel terribile periodo non le restano che qualche incubo notturno e l’incontrollabile terrore di partecipare a serate mondane in cui potrebbe incontrare lei, il Diavolo in persona…

Nella collana L'arcipelago di Einaudi è uscito “Camminano forse due uomini insieme?” di Abraham B. Yehoshua sulla nascita di Israele. Due uomini carismatici e, ognuno a suo modo, tormentati, si incontrano a Londra negli anni Trenta. Entrambi sono nati nell’Europa dell’est, entrambi sono ebrei, convinti sostenitori della necessità di uno stato ebraico: eppure ognuno di loro declina in maniera diversa, se non opposta, l'idea della propria identità. “Guardar lontano veder vicino. Esercizi di curiosità e storie dell'arte” (Rizzoli) è l'ultimo titolo di Philippe Daverio. Nel "Museo immaginato" dello storico dell'arte si aprono nuove sale per le collezioni del Novecento. L'articolato edificio immaginato da Daverio si arricchisce di un padiglione modernista dedicato alle avanguardie storiche: si parte dalla Zurigo dadaista degli anni della Grande Guerra, attraverso Picasso e il Surrealismo, per arrivare alla Pop Art fino all'assedio di Sarajevo degli anni Novanta. L'arte nuova riflette il disagio dell'uomo contemporaneo, la pittura diventa cultura d'élite; la musica, il cinema, la pubblicità soppiantano l'arte nella creazione di un nuovo immaginario di massa.

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