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Agopunture "verdi" per migliorare la qualità della vita urbana
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Agopunture "verdi" per migliorare la qualità della vita urbana

Il dialogo SULLA città e CON la città si arricchisce ad Asti, grazie al progetto Architetture Sottili, di ulteriore lessico: il nuovo vocabolo è “agopuntura” urbana. Interpretando la città

Il dialogo SULLA città e CON la città si arricchisce ad Asti, grazie al progetto Architetture Sottili, di ulteriore lessico: il nuovo vocabolo è “agopuntura” urbana. Interpretando la città come un organismo vivente, le agopunture urbane hanno la funzione degli spilli nella medicina tradizionale cinese, ovvero agiscono in punti ove vengono ravvisate restrizioni o interruzioni dei flussi vitali, rivitalizzando parti (di città) custodi di potenzialità inespresse.
Interventi sottili, quindi, che però sottendono un progetto complessivo, un’idea di città, pur non riguardando ambiti strategici della stessa bensì altri luoghi, LUOGHI COMUNI, nella doppia accezione di “luoghi non emergenti” e “luoghi della comunità”.

Per rendere una città vivibile non basta occuparsi delle sue aree strategiche, ma occorre anche pensare alla città “altra”, al tessuto connettivo tra gli spazi e gli edifici più importanti: ambiti che vanno PROGETTATI, ma che non necessariamente devono essere COSTRUITI. Una città è fatta anche (e soprattutto) di vuoti, di luoghi nei quali lo sguardo e la mente di chi la abita possa rallentare, rilassarsi, spaziare.

I partecipanti al Progetto A.S. stanno lavorando proprio su queste aree di connessione residuali, ed alcuni gruppi indagano in particolar modo aspetti legati ad uno dei temi fondamentali della città contemporanea, quello che dovrebbe essere percepito come uno dei suoi asset fondamentali: il verde urbano.

In Italia si registra molto interesse verso il recupero di spazi verdi (parchi, giardini, cinture verdi) ma, di contro, vi è una scarsa conoscenza delle problematiche, con appalti ed affidamenti professionali spesso inadeguati. Il limite di una politica del verde nel nostro paese risiede nell’assenza di una specifica “cultura del verde”: non solo nei cittadini, ma anche nei tecnici e, soprattutto, nelle amministrazioni pubbliche. Finché non saranno chiare agli amministratori le funzioni e le potenzialità dell’elemento verde per la città, ogni euro speso in un parco o in un giardino sembrerà ai loro occhi buttato, non investito.

Il verde ha assunto nella città contemporanea nuovi ruoli: non è più solo decorativo, è anche ecologico e sociale. É insieme INFRASTRUTTURA e SIMBOLO, e Agenda 21 a livello mondiale lo ha individuato quale elemento di importanza fondamentale ai fini del miglioramento della qualità della vita nelle città, favorendo la crescita della biodiversità urbana.
Spazi verdi urbani ben progettati possono contribuire in modo determinante al miglioramento del microclima: grazie alla componente vegetale, infatti, possono essere attenuati gli squilibri ambientali della città contemporanea e, attraverso vere e proprie iniziative di integrazione strutturale del verde con il costruito, è possibile ridurre sensibilmente l’utilizzo di risorse energetiche.
I parchi e le aree verdi possono e debbono rappresentare per le città anche luoghi sociali e di aggregazione di nuove identità composite, veri e propri centri di eterogeneità.
Hanno inoltre le potenzialità per diventare luoghi didattici (aspetti naturalistici, botanici, agricolturali) ed occasioni di divulgazione di buone pratiche (parchi eco-energetici).

Non occorrono per forza grandi finanziamenti e progetti imponenti per migliorare la quotidianità dei cittadini: anche semplici interventi di ri-naturalizzazione, piccole agopunture verdi, possono avere una funzione terapeutica per il malato-città, poiché sono in grado di creare connessioni (tra diverse parti della città, diverse scale urbane, diversi soggetti) e, fornendo anticorpi in grado di riparare ferite e fratture nel corpo della città, diventare elementi di rigenerazione.

Marco Pesce
Architetto libero professionista
Coordinatore Commissione Cultura Ordine Architetti, P.P.C. Asti

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