Cerca
Close this search box.
asl
Altro
Sanità

Arena, nuovo direttore Asl: “Sono venuto qui per fare. Ad Asti ci sono tante eccellenze”

Per il manager è un ritorno: “Un po’ per affetto un po’ per sfida perché senza sfide non si va avanti. Vogliamo lavorare, non perdere tempo in polemiche”

Sono venuto qui per fare, non per perdere tempo in polemiche”: sorriso pronto, modi affabili, ma l’approccio di Francesco Arena, nuovo direttore generale dell’Asl di Asti è manageriale. In pochi giorni dall’insediamento (il 2 maggio), ha nominato i vertici aziendali (Tiziana Ferraris direttore sanitario di azienda già direttore sanitario di presidio del Massaia, e Alessandra Brusco direttore amministrativo), ha incontrato sindacati,amministratori comunali, le rappresentanze interne del personale, l’Ordine dei medici, e via elencando. “Per fortuna abbiamo un po’ di esperienza e non si parte da zero” scherza.

Arena arriva dal San Luigi di Orbassano, indicato dalla Regione per sostituire il dimissionario Flavio Boraso (passato a dirigere una casa di cura privata a Bra), ma Asti non è una novità per lui. Già direttore dal 1994 al ‘98 della direttore della Casa di Riposo della Città di Asti (“La sua chiusura è stata un colpo per me: avevamo lavorato facendo molte cose, ricordo addirittura una trasmissione di Uno Mattina perché avevamo aperto un centro Alzheimer”) e poi fino al 2002 direttore amministrativo dei Presidi ospedalieri riuniti dell’Asl di Asti.

Ora il ritorno: “Un po’ per affetto un po’ per sfida perché senza sfide non si va avanti – dice – Ci tengo a ringraziare chi mi ha voluto qui, cioè la Regione e la politica di Asti che non ha obbiettato sul mio nome. Arrivo qui con un bagaglio di esperienze maturate nelle principali aziende sanitarie del Piemonte e con l’intento di rafforzare il sistema sanitario astigiano puntando ancora di più sull’integrazione tra ospedale e territorio”. Tra le prime iniziative, l’avvio dei concorsi per coprire alcune posizione di primarato scoperte (si inizierà con  Assistenza farmaceutica territoriale, Radiodiagnostica, Immunoematologia,Psichiatria, Sisp e Sial poi si proseguirà con gli altri posti vacanti). “I problemi di Asti sono quelli di tutto il territorio nazionale: mancano i medici e presto mancheranno anche gli infermieri. C’è la questione delle liste d’attesa: la Regione sta intervenendo, da parte nostra cercheremo di capire quali sono i veri fabbisogni perché a volte ci sono specialità che non vengono considerate come “primarie” ma sono invece molto richieste dall’utenza. Per il resto ho trovato una realtà molto buona con alcune eccellenze che non si trovano in tutti gli ospedali di questo livello, come ad esempio la Chirurgia vascolare”. Un pensiero anche per le ex dipendenti della casa di riposo: “Stiamo valutando alcune situazioni, potrebbe esserci la possibilità per qualche posizione”.

Degli anni astigiani conserva buoni ricordi e non solo: “Nel mio ufficio ho subito appeso una serigrafia che ritrae San Secondo e tre tavole disegnate da Antonio Guarene per i menù di cene che avevamo organizzato per la Casa di riposo: Asti è un pezzo della mia viuta e questo è il mio modo per sentirmi di nuovo astigiano”.

Condividi:

Facebook
Twitter
WhatsApp

Le principali notizie di Asti e provincia direttamente su WhatsApp. Iscriviti al canale gratuito de La Nuova Provincia cliccando sul seguente link

Edizione digitale