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Arte, storia, ambiente: quelle tesi valgono una borsa di studio. Ecco i sei premiati

Premiate le ricerche che puntano su temi locali L’iniziativa promossa dalla Diocesi

C’è chi ha scelto l’ambiente e chi l’uso dei soprannomi nel dialetto locale o l’arte nelle chiese astigiane: tutti temi inerenti l’economia, la cultura, la società, la ricerca, la scienza e le tecnologie in relazione alle comunità della provincia o alla Diocesi di Asti, come prevede il bando delle borse di studio del Progetto Culturale promosso dalla Diocesi di Asti in collaborazione con il Polo Universitario Rita Levi Montalcini.
La cerimonia di consegna dei sei riconoscimenti si è svolta sabato, presenti il sindaco Maurizio Rasero, il direttore Asl AT Francesco Arena, l’ex direttrice della Biblioteca Donatella Gnetti, il presidente della Fondazione Mario Sacco, don Binello con il sindaco di Cerro Tanaro Mauro Malaga e il presidente del circolo Acli Giovanni Calosso, il responsabile Ufficio beni culturali diocesi di Asti don Lorenzo Mortara e alla presenza del vescovo Marco Prastaro.

Una iniziativa che ha lo scopo di incentivare gli studenti universitari a trattare, nelle loro tesi di laurea (triennale, magistrale, di master o di dottorato di ricerca), temi legati alla realtà locale.

Le borse di studio sono state accordate al momento della scelta della tesi e non, come in genere avviene, alla fine del ciclo di studi per favorire concretamente il percorso di ricerca. A ricevere il premio da 500 euro sono state: Margherita Castello con la tesi “Educazione ambientale presso La casa tra le querce di Rocchetta Tanaro” con la seguente motivazione: propone contributi per migliorare l’offerta formativa per bambini e adulti interessati alle problematiche ambientali. Rebecca Giletta con “Contrastare sovrappeso e obesità in età infantile con l’attività fisica” perché il progetto di tesi presenta un argomento interessante ed ha promosso un programma di esercizio fisico adatto a un campione di bambini tra i 7 e i 10 anni dove si è riscontrata una tendenza al miglioramento quindi, si auspica l’ampliamento della sperimentazione con ricadute positive sul territorio. Matilde Festa con “Poirino e gli stranòm: un’indagine sperimentale sulla trasmissione e l’evoluzione dei soprannomi nel dialetto locale”. Ilaria Taglio con “La cultura d’impresa per la valorizzazione e lo sviluppo turistico e territoriale, tra biellese e astigiano”, progetto gradito per l’originalità e per la chiarezza con cui sono esposti i motivi, gli obiettivi e il modus operandi, replicabile anche in altri territori. Le borse di studio di 1.000 euro sono invece andate, ex aequo, a Martina Roasio con “Ricostruzione del catalogo dei dipinti del pittore Bartolomeo Pelizza nelle chiese astigiane” elaborato originale che prende spunto da precedenti ricerche e che, in corso di realizzazione, potrebbe consentire ricadute in ambito provinciale, e a Irene Trione con “Insediamento dei Francescani conventuali ad Asti: fonti e opere per ricostruire la storia e l’assetto decorativo degli edifici” premiato perché partendo da precedenti ricerche si propone, come finalità, il censimento di fonti e opere per ricostruire storia ed elementi decorativi degli edifici.

(foto Agostinoo Santangelo)

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