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Confartigianato, Soroptimist e Centro Antiviolenza L’Orecchio di Venere

Asti, parrucchiere sentinelle antiviolenza come nel curioso caso delle “mascherine 1522”

Campagna di sensibilizzazione per indirizzare le donne vittime di violenza verso la rete che può aiutarle.

“Quando la tua vita prende una brutta piega, chiedi aiuto”. Rispolverato lo slogan di qualche anno fa del Centro Antiviolenza L’Orecchio di Venere per un nuovo progetto che lo vede partner insieme a Confartigianato e Soroptimist Club di Asti.
Destinatarie le donne e gli uomini che gestiscono saloni di bellezza, estetisti, parrucchiere chiamati a diventare “sentinelle” contro la violenza sulle donne.
«Andare dalla pettinatrice è uno dei pochi momenti in cui anche una donna vittima di maltrattamenti in famiglia è da sola – hanno spiegato Elisa Chechile referente dell’Orecchio e Maria Gabriella Saracco presidente Soroptimist davanti ad una platea di professionisti del settore – e ha la possibilità di confidare quello che sta vivendo. Oppure, anche se rimane in silenzio, parucchiere, parrucchieri, estetisti ed estetiste, hanno accesso al suo corpo e possono svelare segni di quanto subito».
Come possono intervenire?
Informando la vittima della rete antiviolenza che esiste ad Asti e provincia indirizzandola così verso i recapiti e i numeri di richiesta aiuto cui rispondono professionisti in grado di prendere in carico la donna e salvarla dall’incubo della violenza.
Ci vuole delicatezza nell’approcciarsi ad una donna in quella situazione, ma la si può salvare anche solo consegnandole un depliant dell’Orecchio di Venere.
E non è un’affermazione campata in aria. Il perchè lo racconta la stessa Chechile: «Durante il Covid, quando già la campagna fra le parrucchiere era stata avviata, una donna anziana si è presentata, in compagnia del figlio, alla farmacia Pia di corso Dante e al farmacista di turno ha chiesto, scandendo bene le parole, “Mi servono delle mascherine 1522, proprio quelle”. 1522 è il numero nazionale da chiamare in caso di violenza. Il farmacista ha capito al volo che quella donna si trovava in una situazione molto pericolosa ma non aveva sotto mano indicazioni da darle senza destare sospetti. Allora ha avuto la prontezza di rispondere “Quelle mascherine le hanno solo alla Croce Rossa. Vada dal parrucchiere qua davanti e sulla porta di ingresso trova il numero da chiamare”. Lei ha fatto così – prosegue il racconto della referente dell’Orecchio di Venere – e sulla porta del negozio chiuso per pandemia, ha trovato le nostre vetrofanie con il numero da contattare. Lo ha fatto e qualche giorno dopo ci siamo presentate alla sua porta di casa. Lei era già pronta con una borsa di indumenti e l’abbiamo portata in una casa protetta salvandola dai maltrattamenti del figlio».

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