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Bancarella o negozio? Niente di tutto questo
Tra i giovani a vincere è l'e-commerce

Quando meno di due settimane fa mi sono imbattuto in un articolo nel quale si delineava il nuovo corso di fare commercio al giorno d'oggi, non ho esitato a chiedermi se quei dati fossero

Quando meno di due settimane fa mi sono imbattuto in un articolo nel quale si delineava il nuovo corso di fare commercio al giorno d'oggi, non ho esitato a chiedermi se quei dati fossero applicabili anche al mondo giovanile. E, nel caso del sì, come lo fossero. Spremendo quelle parole, è emerso che, lentamente ma costantemente, si sta affermando una visione mutevole dello shopping. In pratica è in corso un aspro duello tra le bancarelle e i piccoli negozi di artigianato a colpi di offerte e occasioni d'oro. Insomma, il prezzo basso ha preso il posto della qualità, ma la garanzia sui prodotti ci deve pur sempre essere. Allora può essere che la voce del venditore sulla piazza sia strumento di vendita più efficace dei cartelli dei saldi affissi nelle vetrine! Perché, signori, chi ha più tempo di fermarsi a guardare e leggere una scritta? Nessuno, ecco! Bancarella uno, negozio zero.

E? i giovani in questa faida intestina da che parte stanno? Da nessuna delle due. L'ultima frontiera degli acquisti nel mondo dei ragazzi si chiama e-commerce, in pratica un modo di comprare tutto ciò che desideri, su internet, attraverso siti in grado di fornire ventiquattro ore su ventiquattro qualunque cosa ti passi nella testa. Di solito le spese non superano i quindici, massimo venti euro; cifre accessibili ai portafogli degli adolescenti spesso pieni di ragnatele. A meno che tu non sia la persona più sfortunata della terra, le consegne arrivano sempre entro due giorni dalla tua ordinazione, con tanto di garanzia! Detto fatto. Basta aprire siti come Amazon, eBay, Vente-privee, Fnac e trovi ogni volta una valanga di offertissime. Cd, libri, film, accessori, giochi per Playstation, set da poker, chitarre, orologi, zaini? Ultimamente ho notato che l'odore della carta non piace più, tanto da sostituire i romanzi ai "libri digitali", i Kindle, molto pratici nonché economici.

E se invece vi piace mercanteggiare, esistono anche parecchi siti di aste on line, dove i prezzi di partenza sono raso terra. L'abilità sta nel mantenerli tali e aggiudicarsi l'ambito oggetto. Roba da intenditori. I vestiti sono l'unica eccezione che si rifiuta di sottostare al web. Per quelli, infatti, continua a rimanere salda la tradizione di "spalmarseli" addosso, sentirseli propri, azzeccare e accarezzare quel paio di pantaloni che ti snellisce o che ti fa sentire alla moda. Morale della storia: si passano pomeriggi interi nei negozi e la noia e il terrore si stampano sui volti dei poveri fidanzati costretti ad assecondare i capricci del partner. Un po' come quando arrivano a casa inaspettate scatole del marchio Zalando. Queste scene, almeno, la realtà virtuale non le può emulare!

Marco Alpan

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