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Con Byrne e Nunes gli esempi
di recupero della scuola portoghese

Dopo gli incontri con Mario Cucinella ed Alessandro Melis, il Progetto Architetture Sottili ha regalato ad Asti un nuovo appuntamento con grandi nomi dell'architettura internazionale: sabato 13

Dopo gli incontri con Mario Cucinella ed Alessandro Melis, il Progetto Architetture Sottili ha regalato ad Asti un nuovo appuntamento con grandi nomi dell'architettura internazionale: sabato 13 dicembre lo Spazio Vinci ha ospitato la Lectio Magistralis dei portoghesi Gonçalo Byrne e João Nunes. La città ha risposto alla chiamata dell'Ordine degli Architetti astigiani con un pubblico numeroso ed attento, ed i due progettisti hanno offerto ai presenti parole ed immagini di rara poesia.

Byrne e Nunes, infatti, non si sono limitati a mostrare e descrivere oggetti architettonici, ma hanno saputo "raccontare" l'essenza stessa dei progetti ed il loro ciclo di vita: genesi basata su analisi del contesto e ricerca storica; sviluppo focalizzato su un colloquio continuo con l'esistente; realizzazione operata prediligendo soluzioni architettoniche il più possibile rispettose e leggere, quasi silenziose anche nei progetti di maggior dimensione; sviluppi futuri aperti al cambiamento, alla trasformazione. Un'architettura a servizio dell'individuo, della sua quotidianità, della sua vita.

Paesaggio, natura ed artificio sono le tre "componenti" che i due architetti hanno utilizzato per descrivere alcuni dei propri lavori: nella loro poetica il paesaggio è palinsesto, luogo dinamico frutto della sovrapposizione/stratificazione di segni, territorio dell'impermanenza, dell'instabilità, della transitorietà ma allo stesso tempo della persistenza delle tracce del passato; a natura ed artificio, invece, in perenne dialogo tra loro, viene affidato il compito di creare nuovi paesaggi per l'uomo. Lo spazio ed il tempo sono utilizzati come materia di progetto, matrice per interpretare l'essenza stessa delle forme, definendo pertanto una maniera di intervenire percettiva, funzionale, quasi metabolica.

I due ospiti, in apertura dei propri interventi e nel corso del lungo incontro?revisione avuto con i gruppi impegnati nella redazione dei 16 progetti di "agopuntura urbana" per Asti, hanno espresso apprezzamento per l'iniziativa dell'Ordine degli Architetti, interesse per i casi?studio scelti e curiosità per alcune delle soluzioni progettuali proposte dai giovani progettisti astigiani, che si avviano ora a concludere il proprio lavoro: nei primi mesi del 2015, infatti, sono previsti un convegno per dibattere delle problematiche affrontate dal Progetto Architetture Sottili, una mostra per presentare alla cittadinanza i lavori dei partecipanti e la pubblicazione di un catalogo?repertorio dei progetti da consegnare all'Amministrazione.

Marco Pesce

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