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Da convento ad accademia di danza: la storia dell'Arazzeria
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Da convento ad accademia di danza: la storia dell’Arazzeria

Il territorio di Asti è ricco di opere d’arte: una di queste è la Certosa di Asti

Il territorio di Asti è ricco di opere d’arte: una di queste è la Certosa di Asti. La Certosa in origine era un monastero benedettino e fu costruita nella prima metà dell’VIII secolo per volere del re dei Longobardi Liutprando. Nel 1300 passò poi ai Certosini e, dopo 500 anni, fu abbandonata per la soppressione degli ordini religiosi imposto dall’editto Napoleonico. L’edificio passò in diverse mani e, nel 1963, Luigi Cielo incominciò la ristrutturazione che durò molti anni e lo portò all’attuale splendore. Purtroppo dell’antica Cerosa non rimane che il loggiato, tutto il resto ha subito profonde modifiche.

Nella storia attuale della Certosa, una presenza molto importante è il laboratorio di arazzi di Ugo Scassa, che è specializzato nella produzione di pregiati arazzi contemporanei e che raccoglie un importante collezione di opere di arazzeria. I soggetti sono cartoni dei più grandi artisti contemporanei come Guttuso, Casorati, Kandinski e Mirò. Il laboratorio Scassa è famoso a livello internazionale per la grande qualità artistica dei prodotti realizzati con l’antichissima tecnica ad alto liccio. Attualmente queste bellissime opere d’arte attendono che il Comune di Asti trovi loro un’idonea collocazione.

Dalla fine 2014 i 600 metri quadrati in cui era collocato il museo dell’arazzeria sono occupati dalla Scuola di danza “My Day”, diretta da Sandra Scala; la scelta che offre la scuola è vasta, dalla danza classica a quella contemporanea, moderna, hip hop, tip tap, afro.

Parte della restante area della Certosa è occupata dall’asilo “Centrogiochi” che accoglie bambini dai 2 ai 6 anni in una struttura che ha come punto di forza il parco.

“Horo” occupa l’ultima parte dell’edificio: si tratta del laboratorio di Luca Micco che stampa in oro zecchino sui tessuti per abbigliamento:  qui ogni capo, da semplice vestito si trasforma in gioiello.

Grazie a queste presenze, la Certosa di Asti è diventata un luogo pieno di vita e di arte, che fa da sede ad attività aperte al futuro e alla creatività: non si poteva sperare in un utilizzo migliore per un edificio che arriva dal passato lontano ed ha subito anni di abbandono.

Pregno Chiara, Maggiora Pietro, Kapay Danilo, Hyka Lorella

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