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Direzione dell’Asl: nessuna deroga. Arena: «Felice di aver lavorato ad Asti»

La Regione conferma il pensionamento del dirigente. Forse a settembre il nuovo nome

«Io ad Asti sono stato bene, e sono contento di aver potuto lavorare qui»: per Francesco Arena non sono parole di circostanza, lo conferma lo sguardo dritto e nessuna incertezza nella voce. Dal 2 luglio non è più il Direttore generale dell’Asl di Asti: compiuti i 67 anni scatta il pensionamento. E se erano possibili deroghe o proroghe, la Regione ha scelto di attenersi alla regola principale.

«Io non posso che ringraziare la Regione, dal presidente Alberto Cirio all’assessore alla Sanità Federico Riboldi per le belle e gratificanti parole che hanno avuto nei miei confronti». Anche in questo caso, parole non di circostanza, visto che non sempre vengono spese in queste occasioni. «La scelta che ha coinvolto Asti, così come quelle prese nei confronti dell’Asl To5, dell’Asl Cn2 e dell’ Ordine Mauriziano di Torino, è collegata a motivazioni tecniche di legittimità» hanno fatto sapere dalla Regione. Mentre Riboldi ha più volte sottolineato «le straordinarie capacità professionali, nonché le doti umane di Francesco Arena che essendo casalese come me conosco da oltre 20 anni».
Un pensionamento che fa molto discutere. Arena era stato nominato all’Asl di Asti poco più di un anno fa, in sostituzione di Flavio Boraso che si era dimesso dopo una serie di vicende anche giudiziarie.

A far discutere è il fatto che Arena era il quarto Direttore generale in poco più di 4 anni, un «valzer» sulla poltrona più alta dell’azienda sanitaria, con tutte le conseguenze sul piano gestionale e di programmazione. E Arena ha saputo guadagnarsi sul campo il rispetto e l’apprezzamento dal fronte sindacale (il Nursind il primo a chiedere la riconferma di Arena) a quello politico e istituzionale.
Ora a guidare l’Asl è la direttrice amministrativa Rosa Alessandra Brusco già collaboratrice di Arena in precedenti esperienze che quanto meno garantirà una sorta di continuità sino alla prossima nomina che difficilmente arriverà prima di settembre. La Regione sembra intenzionata a indicare un nuovo Direttore generale e non un commissario, puntando quindi a dare una prospettiva di più lungo termine a chi dovrà gestire l’Asl.

«Oggi l’Asl di Asti ha un suo ruolo importante in Regione – commenta Arena – l’ospedale ha migliorato le sue competenze, è stata sviluppata la Medicina territoriale, si sta procedendo sui progetti del Pnrr sia come attrezzature che come sedi. Ab biamo raggiunto accordi sindacali che permettono di fare di Asti una sede attrattiva e quindi di trattenere e far arrivare nuovo personale, nel contempo stiamo coprendo le figure di primario che mancavano. Il cantiere del Valle Belbo è costantemente monitorato e il presidio di Nizza è stato potenziato». Ci tiene poi a sottolineare il clima positivo di confronto aperto con le istituzioni del territorio. «Voglio ringrazioare in particolare Mario Sacco, presidente della Fondazione CrAsti e Renato Goria, presidente della Fondazione astigiana per la salute: grazie al loro sostegno è stato possibile dotare la sanità astigiana di attrezzature fondamentali».

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