Vandalizzati e cadenti, i parchi cittadini rappresentano bene laffanno di amministrazioni locali ormai prive di forze, ma anche lindifferenza dei più incivili tra i cittadini. Un disfacimento
Vandalizzati e cadenti, i parchi cittadini rappresentano bene laffanno di amministrazioni locali ormai prive di forze, ma anche lindifferenza dei più incivili tra i cittadini. Un disfacimento che si è compiuto ben al di là delle aree verdi: lItalia assomiglia moltissimo a questi giardini inselvatichiti, di cui condivide un passato di bellezza e grazia. Credo che oggi non ci sia altra strada, per uscire da una crisi che è anche e soprattutto civile, se non prendersi direttamente la responsabilità di restituire dignità ai beni comuni, siano essi il Paese o un semplice parco.
Perché non iniziare da questi ultimi? La proposta che rivolgo agli astigiani è proprio quella di adottare un parco, cioè di affidare a gruppi di quartiere la cura e il presidio delle aree verdi a loro più vicine. Si tratterebbe di uniniziativa su base volontaria, istituzionalizzata a livello comunale, con un registro dei responsabili – potrebbero essere Guardie Ecologiche Volontarie – individuati per ogni parco, cui affidare un programma di manutenzione concordato con gli uffici competenti.
Lobiettivo non è ovviamente quello di sostituire gli operai addetti ai lavori più complessi, ma di garantire la cura del verde, la segnalazione efficace dei problemi e – perché no – lorganizzazione di piccoli eventi musicali o mercatini. Ne gioverebbe anche lumore di chi sceglierà di trascorrere un po del proprio tempo libero dedicandosi a quello che, un giorno dopo laltro, diventerà il giardino di casa. Altrove lidea ha già avuto positive applicazioni, ed è piaciuta al sindaco Brignolo e agli assessori Bagnadentro e Pasta. Ora si tratta di avviarne il percorso istituzionale, sperando di avere in breve tempo attivi sul campo i primi gruppi di volontari.
Enrico Panirossi
Consigliere comunale