Oscar Giannino ha peccato di vanità e vanagloria: accanto ad intelligenza e visione convive una parte più debole che lo ha portato a vantarsi di titoli e cursus non veritieri; ha infine
Oscar Giannino ha peccato di vanità e vanagloria: accanto ad intelligenza e visione convive una parte più debole che lo ha portato a vantarsi di titoli e cursus non veritieri; ha infine riconosciuto di aver sbagliato ed ha fatto un passo indietro, come FARE impone a tutti i suoi componenti, nessuno escluso. Le capacità di un uomo, di una donna sono il frutto del suo lavoro e della sua applicazione, non solo e sempre della sua educazione formale; questo è vero per Oscar: nessuno ha mai messo in discussione la sua preparazione e la sua cultura, che ora sappiamo venire dal suo essersi fatto da solo. Nel mondo degli affari e della vita reale sarebbe motivo di vanto. Per FARE, presentarsi come candidato impone merito, competenza, trasparenza, assenza di "scheletri" od altro nell'armadio, che siano piccoli o grandi.
Oscar ha fatto il passo indietro che le regole di FARE impongono. Oscar non è più presidente di FARE; Silvia Enrico è stata indicata, unanimemente, quale Coordinatrice di FARE. Non possiamo cambiare candidato-premier: la legge elettorale consente unicamente di ritirarsi e non vogliamo ritirarci dalla competizione elettorale. Ecco perché Oscar Giannino resta formalmente il candidato-premier. Oscar ha messo a disposizione il suo mandato, in caso venisse eletto. Questa è la situazione.
I valori ed i programmi di FARE restano validi: non sono legati ad una o più persone, anche se leccezionale contributo di Oscar, grazie pure alla sua eccentricità ed al suo spirito libero irriverente e scanzonato, ha portato FARE ad essere quello che oggi, dopo pochi mesi, è: un movimento fatto di persone libere che credono in valori liberi, vogliono fermare il declino del paese, vogliono dare un contributo tangibile per raddrizzare questo albero storto. Io credo nel programma e nei valori di FARE; per questo programma e per questi valori ho deciso di spendermi e candidarmi, sapendo che la mia sarebbe stata una candidatura di servizio; con questo spirito di servizio, con umiltà e buona volontà ma anche con tanta inesperienza, ho cercato e cerco di dare il mio contributo per un paese diverso, più serio, normale, forse noioso, ma in cui poter vivere a testa alta e con la schiena dritta. Grazie per aver letto questa lettera sino in fondo; grazie per aver compreso le ragioni di questo mio impegno.
Corrado Griffa
Candidato al Parlamento con Fare per Fermare il Declino