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“Gli impianti fotovoltaici ci faranno perdere il riconoscimento Unesco?”

“Nel Sud Astigiano e in particolare in Val Tiglione stanno spuntando come funghi progetti di parchi fotovoltaici, pronti a deturpare aree protette da Unesco”

Riceviamo e pubblichiamo

Alla notizia dell’approvazione di diversi impianti fotovoltaici che invaderanno le colline del Sud Astigiano, c’è chi si ribella al rischio di perdere il riconoscimento Unesco.

Nel Sud Astigiano e in particolare in Val Tiglione stanno spuntando come funghi progetti di parchi fotovoltaici, pronti a deturpare aree protette da Unesco, riserve naturali, paleontologiche e colturali. Indubbiamente lo sviluppo di energie alternative è un obiettivo primario, ma non è detto debba proprio essere risolto nell’antitesi di ettari di pannelli fotovoltaici tra le colline Unesco.

L’esplosione di richieste, progetti e approvazioni è assai recente e trova logica nei supporti economici messi a disposizione dal PNRR. E così, da un giorno all’altro, anni di battaglie per la preservazione paesaggistica, ambientale e agricola, rischiano di essere fatte a pezzi in pochi mesi.

A Cortiglione è prevista la realizzazione di ben tre impianti, oltre ad uno già esistente, con un consumo di suolo che arriva a quasi il 15% di una delle borgate più belle dell’intera valle, frazione San Martino. Piccolo borgo gioiello dove rischiano di vivere in un posto non più così bellissimo, solo perché invece di installare energie rinnovabili su parcheggi, aree dismesse, tetti, ecc…o ancor meglio da un’altra parte, si è scelta la via più facile, dove il business è maggiore per le aziende energetiche, allettate dai contingenti contributi.

Molti residenti della zona e diverse associazioni di valorizzazione territoriale si sono uniti per protestare, uniti per provare a cambiare verso alla pericolosa china, che tra l’altro pare stia contagiando anche altri Comuni della zona, come quello di Mombercelli, fermamente convinti che il patrimonio paesaggistico, quello che ha anche valso il riconoscimento Unesco, sia un bene comune, non sacrificabile agli interessi di pochi.

Qualche sbancamento è già iniziato, ma a Cortiglione si confida in una indicazione di sospensione lavori. Indicazione da parte delle varie amministrazioni pubbliche, da quelle comunali in su, fino ad ora “distratte”, ritrovata la consapevolezza della grande responsabilità, politica e sociale, di certe scelte.

A Cortiglione si aspettano anche che l’Associazione per il Patrimonio dei Paesaggi Vitivinicoli di Langhe-Roero e Monferrato esprima il suo massimo dissenso, nell’evidente rischio di perdersi per strada pezzi d’area e di creare dei pericolosi precedenti. Si aspettano interventi e prese di posizione decise da parte delle associazioni agricole dell’Astigiano, nell’evidenza di consumo di terreni coltivabili e coltivati. Nel frattempo la Regione Piemonte, coinvolta dai cortiglionesi, ha da decidere se ricordare a chi ha autorizzato gli impianti fotovoltaici in area Unesco la delibera di Giunta che lo vieta in “aree sottoposte a tutela del paesaggio e del patrimonio storico, artistico e culturale e specificamente i siti inseriti nel patrimonio mondiale dell’Unesco, aree interessate dai progetti di candidatura a siti Unesco, beni culturali e paesaggistici.

Davide Palazzetti

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