Le testimonianze di personaggi d’epoca sul Risorgimento raccontate durante la visita al museo di Asti
Mercoledì 26 ottobre, noi ragazzi della terza B, ci siamo recati in visita al Museo del Risorgimento di Asti. L’evento ci è stato proposto nell’ambito del cartellone del “Teatro-scuola del Comune di Asti” a cui hanno partecipato tutte le 13 le classi della scuola Brofferio-Martiri per un totale di circa 300 alunni.
Ci siamo diretti a Palazzo Ottolenghi, sede del museo, dove ci hanno accolti delle guide molto particolari. Ci è stato poi riferito che si trattava di attori della compagnia “Teatro degli Acerbi” che per noi hanno interpretato quattro diversi personaggi del passato facendo diventare il museo “VIVO”.
La prima guida, Caterina, simpatica signorina “single”, dal carattere burlone e con buffi ed antiquati occhialoni, ma grande appassionata di storia, ci ha calati, attraverso un piccolo riassunto, nella situazione geopolitica dell’Europa del periodo successivo alla Restaurazione. Il suo discorso è stato ben presto interrotto dallo “spirito” del signor Berta, conosciuto anche come barbiere personale del Re. Parlando un italiano misto al dialetto piemontese, ci ha raccontato alcuni retroscena della vita di corte, dei suoi coinvolgimenti in battaglia al fianco del Re del Regno di Sardegna, delle diatribe tra Cavour e Vittorio Emanuele II e soprattutto delle eroiche imprese di uno dei suoi cari amici: Garibaldi!
Tra una battuta scherzosa e la visione di cimeli d’epoca ci ha condotti in una sala dove abbiamo trovato ad attenderci la terza moglie dell’ “eroe dei due mondi”: Francesca Armosino. Una donna piena di energia, così fanatica delle avventure del marito che, scambiandoci per nemici, ci ha accolto con un fucile in mano, pronta a sparare ai “biondini” che le ricordavano tanto gli odiati Austriaci! Lo spirito di Francesca ci ha ricordato le imprese di Garibaldi, fino al periodo di ritiro nell’isola di Caprera. Nella sala tanti ritratti dei più famosi esponenti del Risorgimento: Cavour, Mazzini, Vittorio Emanuele II, Manzoni e persino Angelo Brofferio, poeta e politico a cui è dedicata la nostra scuola. Convinti di aver ultimato il nostro viaggio ci siamo diretti a visitare i sotterranei dell’edificio dove si trova un rifugio antiaereo costruito dal Prefetto durante la Seconda Guerra Mondiale.
Lì, con grande stupore, abbiamo incontrato il nipote del Prefetto, un solitario giovanotto convinto che la guerra non sia ancora finita che ci ha raccontato la sua infanzia intrappolata in quel luogo, i suoi ricordi con il nonno, la sua paura per l’aereo minaccioso soprannominato da tutti ‘Pippo’, e dei suoi genitori, che l’avevano abbandonato là. Il suo discorso, apparentemente ingenuo, è stato quello che ci ha fatto riflettere di più sul tema della guerra e della sua totale inutilità. Infatti il giorno seguente in classe abbiamo condiviso le nostre idee, opinioni riguardo a questo delicato e profondo argomento, raccontando le esperienze che i nonni e bisnonni ci hanno narrato.
E’ stata un’esperienza diversa rispetto alle consuete visite al Museo. Un modo nuovo che ci ha permesso di “imparare” e di divertirci allo stesso tempo.
Alunni 3^B Brofferio: Martina Campana, Federica Fasolis, Mattia Rissone e Luca Stobbione
Insegnante: Mara Morando