Non si stupisca chi vede davanti ai giardini dell’ospedale Cardinal Massaia un gruppo di asinelli in un recinto
Non si stupisca chi vede davanti ai giardini dell’ospedale Cardinal Massaia un gruppo di asinelli in un recinto. Sono gli «amici» dei pazienti e hanno un duplice scopo, brucano l’erba mantenendo in buono stato il prato e diventano la terapia naturale per gli ospiti con problemi mentali.
Gli asini animali per lungo tempo bistrattati e ritenuti stupidi si prendono la «rivincita».
Da qualche giorno ne sono arrivati due anche al carcere di Quarto. Sono femmine, si chiamano Fanghina e Luna, i detenuti le hanno , hanno costruito per loro una tettoria per il riparo e le accudiscono quotidianamente. «Gli asinelli aiutano in particolare i carcerati più anziani o chi ha problemi di salute e non può occuparsi di altre attività – spiega Maria Vozza, educatrice nella Casa di reclusione astigiana – è un modo per stare all’aria aperta e per sentirsi utili».
I due quadrupedi sono dell’associazione di località Sessant di Asti che è anche azienda agricola e fattoria didattica. Ne hanno altri quattordici, gli ultimi nati sono dello scorso marzo. Ognuno ha un nome e la sua storia. Il è Topolino, la Iolanda ha più di dieci anni. . E ancora: .
Persino la Fiat ha scelto l’asinello per una pubblicità. E’ lui che fa i conti. Viene un dubbio: è un complimento?
CLASSE 2D Scuola Martiri – Coordinatrice di classe Cinzia Margarino
Componenti del gruppo: Giulia Tacchino, Federica Sponza, Daniel Bosco, Jago Marello, Riccardo Bolato, Luca Donzella