E arrivato ad Asti il progetto Last Minute Sotto Casa, che contribuisce alla lotta contro lo spreco del cibo. Infatti, nei negozi aderenti a questo progetto, si possono comprare a basso
E arrivato ad Asti il progetto Last Minute Sotto Casa, che contribuisce alla lotta contro lo spreco del cibo. Infatti, nei negozi aderenti a questo progetto, si possono comprare a basso prezzo i prodotti non venduti nella giornata. Una volta iscritti al sito arriva un messaggio dal negozio quando la merce non viene venduta a fine giornata, come ad esempio: «Quattro grandi branzini freschi a metà prezzo!». Grazie a questa fantastica iniziativa trarranno vantaggio il venditore, che potrà realizzare un ulteriore guadagno sulla merce che rimarrebbe invenduta, e anche il cliente, che potrà acquistare prodotti ancora freschi a prezzi scontati. Inoltre si contribuisce anche alla salvaguardia del pianeta, perché non si spreca niente in questo modo! Intervistiamo adesso Claudio Conti, titolare del Market San Rocco di Via Lessona, che con il suo punto vendita ha aderito a questa iniziativa.
– Da quanto è attiva questa iniziativa signor Conti?
– E attiva da circa un mese ad Asti.
– Può spiegarci meglio cosè questo progetto?
– In pratica si registrano sul sito il nome, la scadenza, e la quantità del prodotto e la scadenza dellofferta in modo da smaltire la merce anziché buttarla.
– Le persone sono interessate e aderiscono a questo progetto? Quante persone si sono iscritte?
– Le persone interessate ad Asti non sono molte, ci sono circa 400 iscritti. Secondo me è necessario pubblicizzare maggiormente questa iniziativa, ad esempio parlarne nelle scuole. Il progetto in sé è molto interessante, ma ad esempio qui nel quartiere ci sono molti anziani che non utilizzano Internet e quindi non possono aderire.
– Quali altri negozi aderiscono a questa iniziativa?
– I negozi partecipanti oltre a noi sono alcuni piccoli market, ortofrutta, panettieri. Sono però esclusi i grandi supermercati come Esselunga o Pam.
– Questo progetto come sta procedendo nelle altre città?
– Bene. A Torino, ad esempio, moltissimi negozi partecipano e ci sono ben 15000 iscritti!
– Lei cosa ne pensa di questa iniziativa?
-E' unidea niente male (però non risolve tutti i problemi!). Inoltre cè bisogno di più pubblicità: se le scuole partecipassero magari i genitori si interesserebbero di più e il progetto avrebbe più successo. Speriamo che con questo articolo si diffonda la voce!
Bartocci Lorenzo Brofferio classe II E