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Le perle del Piemonte:  tartufi, funghi (1° parte)
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Le perle del Piemonte: tartufi, funghi (1° parte)

Il Piemonte è perciò ricco di “prodotti agroalimentari tradizionali” ossia quei prodotti tipici, i cui metodi di lavorazione, conservazione e stagionatura sono praticati in un certo territorio in maniera omogenea e secondo regole tradizionali e protratte nel tempo, per un periodo non inferiore a 25 anni

Il nome della regione Piemonte trae la sua origine dal latino e significa proprio terra ai piedi dei monti. Affascinante è il panorama delle Langhe e del Monferrato: un rincorrersi di colline in cui si alternano boschi selvaggi a pettinati vigneti e ordinati noccioleti, su cui risaltano pittoreschi borghi e castelli.

In questa splendida terra il connubio tra uomo e natura è stato vincente: l’uomo ha saputo trasformare in vera ricchezza gastronomica, riconosciuta a livello internazionale, sia quanto di spontaneo qui nasce in natura (tartufi e funghi), sia il frutto della coltivazione (uva/vini e nocciole).

Il Piemonte è perciò ricco di “prodotti agroalimentari tradizionali” ossia quei prodotti tipici, i cui metodi di lavorazione, conservazione e stagionatura sono praticati in un certo territorio in maniera omogenea e secondo regole tradizionali e protratte nel tempo, per un periodo non inferiore a 25 anni.

Il “prodotto tipico” è quindi un prodotto agro-alimentare legato al territorio che per le peculiarità ambientali, sociali e storiche ne fa un qualcosa di unico nel suo genere.  I prodotti tipici del Piemonte vengono valorizzati dalla moltitudine di fiere e di sagre che si tengono in tutti i mesi dell’anno in questa terra. 

Ogni anno in autunno, il Piemonte richiama il turismo gastronomico. Alba, ad esempio, Capitale Mondiale del Tartufo Bianco, dedica una fiera a questo gioiello della cucina locale ed ai vini che si armonizzano perfettamente con esso. Questa Fiera, nata nel lontano 1928, grazie alla geniale intuizione del “Re del tartufo” Giacomo Morra, oggi è un evento di portata Internazionale.

Ogni anno durante la stagione autunnale, dedicata alla vendemmia, tra i filari che colorano i fianchi delle colline, si assiste a un rito antico, che vede “il trifulao”, accompagnato dal suo fedele cane, aggirarsi tra i boschi di tigli, querce, pioppi, salici e noccioli, alla ricerca del prezioso tubero. .

Nelle Langhe ci sono varie specie di tartufo, ma è quello bianco il più ricercato, per il suo aroma intenso, piacevole all’olfatto e al palato. La sua maturazione avviene a partire dalla tarda estate e la sua ricerca parte dalla metà di settembre fino a fine gennaio. Il tartufo bianco è prezioso perché cresce in condizioni uniche per terreno e clima. 

Il tartufo nasce e vive sottoterra: un’antica leggenda narra che sono i tuoni e i fulmini a generarlo. Questa popolare e fantasiosa genesi poco si discosta dalla realtà scientifica. Infatti, sono i fulmini che scagliandosi su alberi molto ricchi di acqua come la quercia, aiutano la formazione dei tartufi. Come i funghi, i tartufi vivono in simbiosi con gli alberi, traendone nutrimento da essi e restituendo acqua e sali minerali alla pianta.

Il tartufo bianco pregiato, ad esempio, viene raccolto a partire da ottobre fino a dicembre, ha un profumo particolarmente accentuato che richiama la fragranza del formaggio e dell’aglio, e il sapore  è un po’ piccante.

E’ diffuso nelle zone delle Langhe e nel Monferrato.

C’è anche il tartufo nero che viene raccolto da novembre a marzo: si mangia crudo, meglio se tagliato a lamelle su piatti molto semplici che non coprano l’aroma e il sapore del tartufo stesso. Qualsiasi tartufo deve regnare sovrano al centro dei piatti su cui è utilizzato.

Altro regalo della natura piemontese sono i funghi porcini: i funghi fin dall’antichità hanno sempre attratto l’interesse dell’uomo, forse per il loro modo di comparire, improvvisamente dopo piogge e temporali, forse perché privi di gemme e foglie. Nella fascia collinare piemontese, vale a dire nei boschi di castagno con qualche quercia, possiamo trovare più facilmente i porcini che si dividono in quattro specie: due estive e due autunnali. Il mercato dei funghi piemontesi ha una tradizione secolare. Oggi i porcini sono una delle perle della cucina piemontese e attrazione per il turismo gastronomico.

 Ilaria Gioanola II D Sara Lisa Ragazzon IID

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