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Luigi Einaudi, un conservatore che sapeva innovare

Ricordata in un convegno la figura del politico e primo Presidente della Repubblica
A vent’anni, orfano di padre, decise che era ora di investire nei vigneti di Dogliani, perché la «terra non deve essere una rendita, ma creare profitto  e sviluppo»; da Governatore della Banca d’Italia si ricorda la sua manovra «controcorrente» per salvare la lira;  è considerato uno dei Padri Costituenti (anzi è anche satto definito “il Padre dei padri”) e come primo Presidente della Repubblica eletto fu strenuo difensire della Carta;  fu un europeista ante literam e di lui si tramandano curiosi aneddoti come quello della pera tagliata a metà, durante un pranzo ufficiale, e offerta ai commensali.
Di Luigi Einaudi, di cui ricorre il 150° della nascita, si potrebbe parlare a lungo e diffusamente; il convegno promosso da Associazione Europa Duemila, Rotary Club Asti e Banca di Asti con l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica e la collaborazione mediatica del settimanale “La nuova provincia” e della rivista “Astigiani” sabato scorso ne ha tratteggiato efficacemente alcuni aspetti, poco conosciuti a più.

Presentati da Rita Balestreri, sono intervenuti Pietro Paganini, docente universitario («L’agricoltura cardine del pensiero einaudiano»), Giuseppe Facchetti, giornalista economico («L’europeismo misconosciuto di Einaudi»), Luca Einaudi, direttore generale della Presidenza del Consiglio dei Ministri e pronipote dello statista («Luigi Einaudi tra storia e ricordi di famiglia»), Luigi Florio, («Quel Presidente legatissimo ad Asti»), Giuseppe Vegas, presidente nazionale del «Comitato Einaudi 150» («Einaudi, il Governatore che salvò la lira»).  Numerosi e curiosi gli aneddoti raccontati da Luigi Florio sul rapporto tra il presidente e Asti: “Sarebbe bello che la Città lo ricordasse con una targa al teatro Alfiieri dove tenne un importante discorso sulla futura Costituzione” ha detto l’ex sindaco di Asti.

Dagli altri interventi è uscita la figura di un politico, economista, giornalista, imprenditore attualissimo, oltre che marito devoto e uomo che seppe coniugare la semplicità del mondo contadino da cui arrivava con il rigore dell’uomo di Stato. Un liberale moderno, un conservatore che sapeva innovare.
(Foto Agostino Santangelo)

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