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Ma il caldo è proprio sinonimo di vacanza per tutti?
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Ma il caldo è proprio sinonimo di vacanza per tutti?

A ogni “Dai, esci a divertirti con noi!” corrisponde un “Devo studiare…” uguale e contrario che inabissa i ragazzi tra libri e lezioni

Il caldo è sinonimo di vacanza? No! Non per i nostri cari universitari ancora in piena sessione estiva.

Non importa che l’aria sia bollente e che il sole bruci gli occhi in assenza di occhiali da sole.

Non importa dover vagare per casa pallidi come una lady ottocentesca a luglio inoltrato, mentre i parenti fanno a gara di tintarella con i venditori ambulanti, l’esame sa da fa’!

A ogni “Dai, esci a divertirti con noi!” corrisponde un “Devo studiare…” uguale e contrario che inabissa i ragazzi tra libri e lezioni.

C’è chi adotta il metodo vampiro: vita notturna per studiare in pace e dormite tra un pasto e l’altro o chi, più creativo, improvvisa piscinette sui balconi o in camera. Le (dis)avventure degli universitari sono raccontate da varie pagine Facebook e Instagram come “L’universitario di m***a” che raccolgono testimonianze delle difficoltà e delle creative soluzioni dei giovani che pur di farcela affrontano tutto, anche impegnare l’estate per poter andare avanti.

Mezzi di trasporto bollenti e sempre in ritardo, aule piene e senza aria oppure aule con solo dieci impavidi che provano a dare l’esame mentre vengono presi di mira da zanzare e mosche, interpretazioni mistiche delle pezze di sudore sulle maglie dei professori e dei compagni sono tutto normale amministrazione per lo studente universitario medio astigiano ma non solo.

L’obiettivo di tutti è avere un ambiente adatto in cui poter studiare, sudare, lavorare, piangere e ancora sudare da soli o, meglio, in compagnia perché si sa: affrontare gli ostacoli insieme è più facile (o almeno così sembra).

Si studia e ci si esercita insieme mentre i ghiaccioli gocciolano sopra gli appunti; sul treno ci si distrae a vicenda dal tanfo acquisito dai sedili a causa del sudore e dopo l’esame si spera fino all’ultimo di averlo passato.

Non più tante amicizie create in spiaggia ma rapporti saldi, fortificate dalle litigate sui metodi di risolvere o affrontare i problemi; si creano legami speciali con chi affronta le tue stesse fatiche. Emozioni forti e che sembra siano lontane da quelle che provano tutti gli altri, forti e indimenticabili più dei tatuaggi impulsivi d’estate.

La sessione estiva sottolinea quanto una persona sia determinata nel proprio percorso di studi: si lascia da parte la voglia di vacanza e di divertimento e si cerca di dare il massimo.

Solo i ragazzi con forza di volontà che dimostrano grinta superano la sessione ed è forse così che l’università prepara alla vita oltre la laurea (se questa veramente esiste, stiamo ancora cercando tracce).

Alexandra Savescu, 19 anni

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