Oggi finiscono le scuole (ad eccezione delle materne) e, da domani, per molti genitori inizierà il periodo più stressante dell’anno: l’estate
Oggi finiscono le scuole (ad eccezione delle materne) e, da domani, per molti genitori inizierà il periodo più stressante dell’anno: l’estate.
Perché, al bando ogni ipocrisia: la scuola per molti genitori non è solo un luogo dove i figli imparano materie più o meno interessanti e una base di regole per vivere in società. E’ anche un “parking”, nella migliore accezione del termine, una location sicura dove tenerli, almeno fino a quando non hanno raggiunto l’età giusta per gestirsi da solo (che, secondo me, oggi arriva dopo i venti, quando va bene).
Allora, da domani, avanti tutta con i più diversi centri estivi, corsi di nuoto straordinari (tempo permettendo), di musica, di biodiversità, equitazione, arrampicata, cura degli animali da cortile, di cucina (sai mai che salti fuori il nuovo Carlo Cracco), teatro, fotografia o, per i più dotati, corsi di avvicinamento all’arte circense.
Tutto bello, tutto utile, ma soprattutto comodo.
Ma cosa succederà ad agosto? Panico totale, perché molti centri estivi non prevedono la copertura nel mese più critico dell’anno: caldo, afa, lavoro, stress e il problema di non sapere dove mettere il proprio pargolo.
Ecco allora i nonni, se capita qualche zio, oppure quella santa della vicina di casa che accetta, senza colpo ferire, di accogliere uno o più bambini altrui per il pranzo, magari pentendosene già dopo il primo giorno.
Insomma, ognuno si arrangia come può, stringendo i denti tra mille salti mortali.
Purtroppo, spiace evidenziarlo, l’estate non è più quel momento di relax in cui genitori e figli passano ore insieme, all’ombra di un ippocastano, senza dover tenere il ritmo del tempo perché altri impegni incalzano alla porta.
Chi può permettersi di godere dell’estate “in famiglia” ha tutta la mia invidia… gli altri tutta la mia solidarità.
Buone vacanze!