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Pensieri sotto la neve..."Tu chiamale se vuoi, emozioni"
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Pensieri sotto la neve…
"Tu chiamale se vuoi, emozioni"

… da un continente all'altro.14 dicembre 2012: oggi è il primo giorno di neve. Per noi è normale, è uno spettacolo a cui siamo abituati: i tetti diventano bianchi, gli alberi e le case si

… da un continente all'altro.
14 dicembre 2012: oggi è il primo giorno di neve. Per noi è normale, è uno spettacolo a cui siamo abituati: i tetti diventano bianchi, gli alberi e le case si vestono di bianco come zucchero a velo, fuori c’è un silenzio ovattato.
L’anno scorso, in Madagascar, ho conosciuto e toccato con mano il fiore dell’Ylang ylang, il suo fortissimo profumo (fino ad allora lo conoscevo solo nelle boccette di profumo).
Per la prima volta in vita mia ho accarezzato una tartaruga gigante (davvero gigante), di 99 anni, lenta e pesantissima: le ho dato da mangiare (cosa normale in Madagascar); lui, era un maschio di tartaruga, ha afferrato il cibo dalle mie mani.
È stata, nella sua semplicità, un’emozione nuova. Un mondo che non conoscevo, una cosa nuova.
Stamattina vedendo cadere i fiocchi di neve ho rivissuto un flashback, una domanda che mi è stata posta dalla gente del posto, quando ero sull’isola: “Com’è la neve?", mi hanno chiesto. E io non saputo rispondere, ho solo pensato: “La neve è la neve. Tu non hai mai visto la neve?”.
Dopo qualche istante, ho solo detto: “La neve è bellissima, cade lenta, è bianchissima, morbida, ti fa sentire un po’ come quando eri bambino”.  
E loro: "Noi non l'abbiamo mai vista".

Il nuovo, il diverso da noi, non è mai banale.

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