L’intento di questa coinvolgente rappresentazione è quello di raccontarci la storia vera di un prigioniero astigiano che, durante l’occupazione nazista del Nord Italia, venne catturato e portato in un campo di concentramento
Venerdì 24 febbraio le classi terze della nostra scuola hanno assistito allo spettacolo “Triangoli rossi”, messo in scena dalla compagnia “Teatro degli Acerbi” . L’intento di questa coinvolgente rappresentazione è quello di raccontarci la storia vera di un prigioniero astigiano che, durante l’occupazione nazista del Nord Italia, venne catturato e portato in un campo di concentramento, dove fu rinchiuso tra i prigionieri politici, che venivano identificati con un triangolo rosso sulla divisa: ecco il significato del titolo dello spettacolo. Per noi ragazzi è stata un’occasione preziosa per capire meglio l’orrore degli eventi accaduti durante la Seconda Guerra mondiale, quando milioni di persone furono massacrate nei campi di concentramento perché si opponevano al fascismo e al nazismo, appartenevano a minoranze, avevano delle disabilità fisiche o psichiche, erano di origine ebraica. Nella rappresentazione “Triangoli rossi” ci è stata raccontata la crudeltà subìta quotidianamente dai prigionieri, le umiliazioni, le sofferenze patite nel corpo e nell’animo.
Nel corso del racconto è stato più volte evidenziato, attraverso le immagini vere proiettate sullo sfondo del palcoscenico, il disprezzo che i soldati nazisti avevano anche nei confronti dei prigionieri già morti, quando i loro corpi venivano trattati come spazzatura, gettati nelle fosse comuni, oppure bruciati. In tutto questo orrore, tuttavia, sono stati rievocati anche gesti di generosità compiuti dai prigionieri per alleviare le sofferenze dei compagni, momenti di solidarietà che tenevano vivo il desiderio di continuare a lottare per salvarsi: donare un pezzo del proprio pane a un compagno poteva fare la differenza tra la vita e la morte. Lo spettacolo si è concluso con un interessante dibattito tra noi ragazzi e i due attori, e soprattutto con il loro invito a continuare a conoscere e raccontare questi drammatici eventi.
Andrea – classe III A