Alla sua nomina l’acquedotto aveva già una lunga storia…
Era nato all’inizio degli anni ‘50, su input dell’onorevole Giovanni Sodano, come consorzio tra 7 Comuni. In un decennio si era ampliato fino ad arrivare ai 26 Comuni attuali, oggi soci della società per azioni (la conversione in Spa è della metà degli anni ‘90, ndr). Entrai nel consiglio negli anni ‘80, su invito dell’allora presidente Riccardo Bellone, sindaco di Costigliole, di cui fui successore.
Quali sono stati i passaggi decisivi per rendere il servizio come lo conosciamo?
Nei suoi primi anni, l’acqua distribuita dalla Valtiglione arrivava dal fiume Tanaro, veniva trattata a partire da alcuni pozzi. Nei primi anni ‘70, quando furono le amministrazioni a cominciare a farsi carico della gestione, ci si collegò ai pozzi di Ferrere e Cantarana. Il commendator Bellone, passaggio decisivo, riuscì a riscattare le condotte, che fino a quel momento facevano capo a Italgas.
La stessa rete è andata crescendo nel tempo…
Sì, perché dagli anni ‘90 abbiamo acquisito gli acquedotti rurali sul territorio, via via che le leggi sul controllo dell’acqua si facevano più restrittive, e negli ultimi 20 anni ampliato la gestione ad altri 8 Comuni, tra cui Nizza e Canelli. Abbiamo raddoppiato le condotte che portano dai pozzi Cantarana e Ferrere ad Asti, da San Marzanotto a Calosso e fino Castel Boglione, oltre a potenziare le adduzioni verso Mombercelli e Vinchio e Montaldo Scarampi e Mongardino.
Un’opera realizzata di cui va fiero?
Con la supervisione e l’esortazione dell’Ambito, abbiamo realizzato l’interconnessione tra acquedotti, in particolare con quello del Monferrato. Da sola, garantisce 100 litri d’acqua al secondo. Complessivamente oggi siamo tra i 280 e i 300 l/s, che ci permette di distribuire tutta l’acqua che ci viene richiesta, anche grazie a condotte e serbatoi. Nei rari casi in cui viene a mancare, è per via di rotture, parliamo dopotutto di 1200 km di rete. Il problema che sono certo sarà affrontato, nei prossimi anni, sarà il rifacimento delle reti interne dei Comuni: alcune hanno anche 50 anni.
E un’opera che si è rivelata essenziale?
Il raddoppio della condotta dai pozzi a San Marzanotto, che prevedeva una specie di ponte sopra gli argini del Tanaro. Era l’agosto 1994. Pochi mesi dopo, l’alluvione portò via la vecchia condotta. Grazie a quell’opera, riuscimmo a continuare a rifornire Canelli e Nizza anche nel momento più critico.
Cosa offre al suo successore?
La massima disponibilità ad aiutare, se ci sarà bisogno, così come io sono stato supportato, negli anni, da persone straordinarie.
A Michael Vitello, nuova guida dell’Acquedotto Valtiglione e sindaco di Isola (è anche vicepresidente del Distretto Paleontologico dell’Astigiano e del Monferrato) abbiamo chiesto quali sono le prospettive e obiettivi futuri.
Quale sarà la filosofia che ispirerà la guida della Valtiglione da parte sua?
Trasparenza, ascolto e programmazione. Guarderemo all’innovazione senza dimenticare chi siamo e da dove veniamo, senza stravolgere quanto fatto finora, ma con cambiamenti, ove necessario, graduali.
Quali saranno i progetti importanti a medio-lungo termine che verranno perseguiti?
È nostra intenzione fare un piano industriale per sviluppare una progettualità, attivare tutte le azioni necessarie per acquisire la gestione diretta degli acquedotti di Nizza Monferrato e Canelli e rappresentare il gestore unico.
Nel periodo estivo si ripetono puntualmente i disagi legati alle rotture delle condutture in strada, che hanno negative ripercussioni a livello economico ed ambientale: per quest’anno è previsto un piano per fronteggiare tali emergenze?
In questi primi giorni di conoscenza dell’ente e dei suoi dipendenti, abbiamo avuto alcuni confronti su questi temi con i dirigenti. Li ringrazio innanzitutto per la disponibilità e l’accoglienza nei mie confronti. Metteremo in atto tutto quanto possibile per prevenire le rotture, partendo dalle statistiche di intervento che ci sono per tutto il territorio e provando a dare una priorità in base al numero delle rotture per chilometro che ci sono state paragonando gli anni tra loro. Sappiamo che non è possibile eliminare i disagi, ma gli uffici ce la mettono sempre tutta e anche di più per venire incontro agli utenti. Speriamo di minimizzare i problemi in questo triennio.
Nella foto, Giovanni Spandonaro, a sinistra, e Michael Vitello.