Una testimonianza diretta, vera, atroce, come solo la guerra può esserlo. «20 giorni a Mariupol» è un documentario girato da una squadra di giornalisti ucraini dell’Associated Press durante i drammatici giorni dell’assedio alla città portuale dopo l’aggressione ordinata da Putin all’Ucraina. L’opera, del regista e giornalista ucraino Mstyslav Chernov, per il suo valore di testimonianza ha vinto il Premio Pulitzer 2023 e il Premio Oscar nel 2024 quale miglior documentario. Sarà proiettato giovedì 29 alle 21 nel salone del Foyer delle Famiglie.
L’iniziativa è dell’Associazione Europa Duemila in collaborazione con l’Associazione Culturale Ucraina Libera, l’Associazione San Matteo onlus e l’Associazione Italia Israele. «E’ un evento rilevante sotto il profilo sia umanitario che politico e culturale – afferma Luigi Florio, presidente di Europa Duemila – il documentario mette in risalto le atrocità perpetrate dall’esercito russo nei confronti soprattutto della popolazione civile ucraina, e lo fa con eccellenze stilistiche tali da avergli meritato riconoscimenti internazionali».
«Di fronte a tanto dolore – ha detto l’autore del documentario Mstyslav Chernov – ci siamo chiesti se filmare ancora possa fare qualche differenza, ma sono stati gli stessi cittadini di Mariupol a implorarci di continuare, perché il mondo sia testimone».
All’incontro, che sarà introdotto da Valeria Grytsuta, rappresentante della comunità ucraina ad Asti, interverrà una giovane di Mariupol, ora rifugiata in Italia, che racconterà quanto vissuto in prima persona in quei drammatici giorni.