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Asti sceglie Grillo: primo alla Cameracol 26,10% dei voti, secondo al Senato
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Asti sceglie Grillo: primo alla Camera
col 26,10% dei voti, secondo al Senato

Il Movimento 5 Stelle è riuscito nell’impresa impossibile. Il Partito Democratico è al primo posto in Senato con il 27,20% dei voti e al secondo alla Camera (25,48%) e al terzo c’è il PDL con il 20,02% dei consensi al Senato e il 19,94% alla Camera. Alla vigilia il partito di Berlusconi sembrava finito e per questa ragione il risultato ottenuto …

Il Movimento 5 Stelle è riuscito nell’impresa impossibile: anche secondo i dati del viminale (che pur correggono parzialmente quelli del Comune di Asti qualche ora fa sia al Senato, che alla Camera) ad Asti città quello di Grillo è il primo partito alla Camera (26,10%) e il secondo al Senato, dove ha ottenuto il 24,37% delle preferenze.
Il Partito Democratico è al primo posto in Senato con il 27,20% dei voti e al secondo alla Camera (25,48%) e al terzo c’è il PDL con il 20,02% dei consensi al Senato e il 19,94% alla Camera. Alla vigilia il partito di Berlusconi sembrava finito e per questa ragione il risultato ottenuto lo ritengono buono. Questo significa che i giovani probabilmente hanno votato Grillo, garantendogli la vittoria alla Camera.

La delusione arriva invece da Monti che in città ha ottenuto il 12,80% al Senato e poco meno alla Camera. Evidentemente l’Imu ha fatto sentire il suo peso non solo dal punto di vista economico ma anche da quello elettorale. Lo ha fatto sentire negativamente su Monti che lo ha inventato e lo ha fatto sentire positivamente su Berlusconi che ha detto di volerlo togliere sulla prima casa.
Un po’ sotto tono gli altri partiti, da Ingroia a Fratelli d’Italia, da Fare per Fermare il Declino all’Udc. La Lega è oltre il 4% alla Camera.

Fini, Forza Nuova, La Destra di Storace, Diritti e Libertà-Centro Democratico, Mir Samorì e il Partito della Gente per la Gente presenti alla Camera, sono tutti sotto l’uno per cento, quindi un risultato quasi inesistente. Da sottolineare anche il dato relativo all’affluenza alle urne, di cinque punti percentuale sotto il dato delle ultime consultazioni e questo può essere interpretato come forma di protesta contro questa politica che ha stancato e deluso un po’ tutto.

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