Ci ha pensato Alba, ieri, nel corso di una commovente cerimonia, a ricordare i 30 anni dall’alluvione del 1994 con diversi eventi pensati per creare un ponte della memoria fra chi quei terribili giorni li ha vissuti e chi, nato dopo o bambino all’epoca, ha comunque il dovere di sapere.
In mattinata alla Fondazione Ferrero si è tenuto il convegno “La grande alluvione e la sua eredità” in cui si è parlato dell’esperienza della ricostruzione, del ruolo della Protezione Civile che prese esempio dal Piemonte per mettere a punto procedure e automatismi, anche burocratici, tutt’oggi impiegati in casi di calamità. Un confronto fra “tecnici” per valutare quanto è stato fatto per la protezione delle città da eventuali future inondazioni e quanto resta da fare.
Il Teatro Sociale ha invece ospitato un momento più istituzionale con la consegna di targhe e medaglie a ricordo degli amministratori che nel 1994 furono in prima linea nell’affrontare l’emergenza e che contarono vittime sul loro territorio. Alla presenza del Capo Dipartimento della Protezione civile, Fabio Ciciliano e con gli interventi in videochiamata del ministro della Protezione Civile Nello Musumeci e del ministro dell’ambiente Gilberto Pichetto Fratin, politico piemontese che per anni fu un punto di riferimento per le richieste degli alluvionati durante la ricostruzione.
Per l’Astigiano hanno ritirato il riconoscimento Oscar Bielli, all’epoca sindaco di Canelli, città che contò i coniugi Fiorentino Genovese ed Elide Sciutto e gli eredi di Luciano Grasso, all’epoca presidente della Provincia.
Altri riconoscimenti sono andati ai volontari che lavorarono per ripulire mezzo Piemonte dal fango e anche ai giornalisti che si occuparono di alluvione sia nei momenti dell’emergenza che in quelli per l’ottenimento dei risarcimenti, degli aiuti e la ricostruzione.