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Attualità

300 alunni infortunati in 5 anni
"Diffondere la cultura della sicurezza"

Così il dirigente scolastico dell’istituto superiore “Monti”, Giorgio Marino, alla conferenza stampa sul progetto “Scuola di sicurezza”. «Occorre diffondere la cultura della sicurezza nelle aule ma anche in strada, in casa e sul lavoro. In palestra, ad esempio, avvengono incidenti dovuti a superficialità». L'iniziativa prevede interventi mirati ad ogni tipo di scuola…

«Il testo unico del 1981, che norma la materia della sicurezza sul lavoro, attribuisce agli istituti scolastici un ruolo importante per promuovere la cultura della prevenzione. Nell’Astigiano abbiamo avuto la collaborazione proficua con vari Enti e Associazioni, realizzando in passato iniziative con tutti gli ordini di scuole, soprattutto dell’obbligo, culminate con la mostra “A spasso con la vita” allestita presso lo spazio Vinci, ex sede della Polizia municipale». Così il dirigente scolastico dell’istituto superiore “Monti”, Giorgio Marino, ha iniziato martedì la conferenza stampa sul progetto “Scuola di sicurezza”.

«Le scuole appartenenti alla “Rete per la sicurezza e la salute” – ha continuato Marino – sono 31 sulle 32 totali della provincia di Asti, e quelle aderenti all’attuale progetto sono 16, di cui sei in città. Il settore scuola occupa, nel nostro territorio, oltre 4mila dipendenti e circa 28mila studenti. Occorre dunque diffondere la cultura della sicurezza nelle aule ma anche in strada, in casa e sul lavoro, e deve passare l’idea che anziché correre dietro agli infortuni è meglio prevenirli. Molte volte chi crede di essere consapevole dei rischi non sempre è al corrente, in palestra, ad esempio, avvengono incidenti dovuti a superficialità».

La parola è poi passata a Giuseppe Costantino, direttore Inail di Asti: «Siamo partiti da alcuni elementi organizzativi con l’analisi degli infortuni, ben 300, capitati negli ultimi cinque anni agli allievi (in provincia di Asti, dalle elementari alle superiori, sono oltre20mila, ndr). Dal 2012 interveniamo nelle scuole cercando di sviluppare la consapevolezza sui concetti di rischio e pericolo: la sicurezza è un problema culturale e di comportamento. I nostri interventi sono mirati ad ogni tipo di scuola, alle elementari e medie proiettiamo video e proponiamo giochi interattivi, alle superiori intervengono invalidi a raccontare le cause e gli effetti degli incidenti. Finora siamo andati in 14 istituti scolastici coinvolgendo 1300 ragazzi e per il futuro contiamo di raddoppiare gli incontri».

Alla conferenza stampa erano presenti le docenti Lia Rosso e Giuliana Pio con un gruppo di studentesse della scuola. Evelina Aiazza e Lucia Capra, III C di Scienze umanistiche, hanno raccontato dell’incontro a scuola con Marco Boffa, un giovane costretto sulla sedie a rotelle a causa di un grave incidente, che ha fatto loro capire «come la vita continui, sia dal lato affettivo che sportivo, anche dopo un trauma, basta avere forza, determinazione e speranza».

Guido Gabbio

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